Arriva un secco No alla delega della legge 107 sull'inclusività degli alunni disabili e sul sostegno. Questo l'esito dell'incontro organizzato a Palermo, sabato 29 e domenica 30 gennaio da Osservatorio Diritti Scuola e a cui hanno partecipato, tra gli altri, anche la Rete dei 65 movimenti per il sostegno e i Partigiani della Scuola Pubblica. Sono stati due giorni di lavoro e di confronto, al termine dei quali è stato approvato un documento unitario contenente delle proposte che si pongono come obiettivo il rispetto dei diritti di tutti gli studenti.

Un obiettivo che si potrà raggiungere solamente attraverso il riconoscimento dell'importanza del ruolo dell'insegnante, la cui dignità spesso viene calpestata, oltre all'irrinunciabile ruolo dei genitori.

Ultime notizie scuola, lunedì 30 gennaio 2017: docenti e famiglie dicono NO alla delega sul sostegno

Nel primo giorno di discussione, si è parlato di precariato e di modifiche da introdurre al contratto di mobilità, anche e soprattutto tenendo conto dell'evidente diversità di situazioni che incontriamo da Nord a Sud. In modo particolare si è dato risalto all'inaccettabile esclusione della figura dei genitori in merito alla quantificazione delle ore di sostegno e, in generale, nelle varie fasi organizzative del percorso didattico inclusivo.

La nuova legge delega non tiene conto dell'aspetto sociale e relazionale del ragazzo disabile ma si concentra soprattutto sull'aspetto medico.

Sostegno, occorre tornare alla legge 104 e rispettare i diritti degli studenti disabili

La nuova riforma del sostegno, in pratica, è stata giudicata come un tentativo di depotenziare la legge 104/1992, anche perchè è stato sottolineato come nel testo, più volte, è stata inclusa la dicitura 'nei limiti delle risorse disponibili': si tratta di diritti fondamentali e inalienabili quelli che devono essere riconosciuti agli studenti disabili, a prescindere dalla disponibilità delle risorse a disposizione dello Stato.

Sempre in riferimento alla legge 104/92, è stata ribadita la necessità di tornare ad una classe formata da un massimo di venti alunni che includa uno studente con grave disabilità o due studenti con disabilità lievi.