L'anno nuovo è appena iniziato ma le novità in arrivo sono tante e riguardano, anche e soprattutto, il mondo delle Pensioni e l'intero sistema previdenziale italiano. Portatore ufficiale di cambiamenti sarà questo mese il decreto attuativo in arrivo a fine gennaio, che darà il via ufficiale alla Riforma pensioni di cui tanto si è parlato nei mesi precedenti.
Cosa prevede questo decreto? E quali novità comporta?
Esso introdurrà, come abbiamo detto, la Riforma delle pensioni annunciata dal Governo Renzi e approvata nell'ultima Legge di Stabilità, e lo farà attraverso un pacchetto normativo ricco di cambiamenti.
Tra tutti spicca la famosa Ape volontaria, la nuova disposizione che permetterà - seppur con diverse modalità e costi - di accedere alla pensione anticipata. Per poter agire con cognizione di causa ed essere sicuri sulla propria situazione personale, i lavoratori interessati ad andare in pensionamento anticipato dovranno tuttavia aspettare l'emanazione del decreto da parte dell'attuale Governo Gentiloni.
Fonti vicine alla maggioranza hanno dichiarato in questi giorni che il Governo sarebbe già al lavoro, al fine di garantire, salvo in previsti, l'arrivo del decreto entro e non oltre la fine del mese di gennaio.
Un'altra importante novità è rappresentata dall'Ape sociale, riconosciuta ai lavoratori dipendenti impiegati in mansioni usuranti e gravose che, come è importante sottolineare, non è una vera e propria pensione, ma "un reddito ponte", erogato dallo stato fino a quando il lavoratore non raggiunge i requisiti necessari per accedere alla pensione.
Essa potrà essere richiesta a partire dal primo maggio di quest'anno, solo se il soggetto ha compiuto almeno 63 anni e a condizione che abbia almeno 37 anni di contributi versati a proprio carico. L'importo dell'Ape sociale sarà rapportato a quello della pensione maturata al momento della presentazione della richiesta e può avere un valore massimo di 1.500 euro lordi al mese (ovvero 1.250 euro netti).
L'introduzione di questa misura, però, non ha un valore definitivo; essa infatti verà sperimentata fino al 31 dicembre 2018, lasciando aperta la possibilità di proroga qualora l'esperimento si dovesse dimostrare valido.