Continua l’intervento normativo in materia contrasto alla povertà. Dopo oltre 7 mesi dalla sua approvazione alla Camera dei Deputati, ieri, la Commissione Lavoro in Senato ha dato l’ok al Disegno di legge Delega sulla Povertà. Adesso la palla passa al Senato per l’ok definitivo a quel Disegno di Legge che creerà il reddito di inclusione. La Commissione Lavoro non ha apportato modifiche al testo uscito dalla Camera lo scorso anno e che sembrava dovesse essere un atto collegato alla Legge di Bilancio. Fatto sta, che anche in Senato, non ci si aspetta dei correttivi, ma solo il via libera definitivo della Legge.

Estensione del SIA

Zero correttivi quindi, ma questo era già scontato dopo che già alla Camera, erano stati bocciati a ripetizione i tanti emendamenti che miravano alla creazione dell’ormai famoso reddito di cittadinanza. Il DDL povertà invece, si indirizza sul reddito di inclusione, cioè una iniziativa di aiuto a soggetti in condizione di disagio sociale, collegata all’ISEE per il lato reddituale ed all’adesione del soggetto beneficiario dell’aiuto, a progetti rivolti alla inclusione sociale e lavorativa dello stesso. In definitiva viene confermato l’utilizzo del SIA che dallo scorso 2 settembre, dopo la fase sperimentale in diverse grandi città italiane, fu estesa a livello nazionale. Nel Disegno di Legge, il Sistema di Inclusione Attiva (SIA), verrà potenziato come importo e confluirà nel REIS, il reddito di inclusione sociale.

Oggi, il SIA eroga massimo 400 euro a famiglia per nuclei familiari composti da 5 o più soggetti. Sempre nel DDL, si cerca di estendere la misura a soggetti che oggi ne sono esclusi per via dell’orientamento preso dalla misura, che mira a coprire famiglie con soggetti minori o famiglie numerose, sempre con condizioni reddituali basse.

Sembra certo che la misura verrà estesa anche a soggetti singoli, con età superiore a 55 anni, senza reddito e senza pensione. Naturalmente, si cercherà di elevare gli importi per questa tipologia di famiglia, cioè con un solo componente che oggi verrebbe coperta con sole 80 euro di SIA. Il reddito di inclusione sarà collegato ai progetti che verranno predisposti in ambito territoriale, in base al bisogno della famiglia e con il lavoro in sinergia di centri per il collocamento, enti locali e strutture territoriali.

Un occhio agli anziani fuori dal mercato del lavoro

Oltre al reddito di inclusione, come riporta l’edizione odierna del quotidiano “Il Sole24Ore”, il DDL mira a riordinare le varie prestazioni assistenziali presenti nel palcoscenico normativo nostrano. Nel REIS per esempio, potrebbero confluire la Carta Acquisti ordinaria, quella da 40 euro al mese accreditati in una specie di carta di credito da utilizzare in negozi convenzionati o presso Poste Italiane per pagare le bollette. Si tratta della Carta Acquisti destinata a famiglie con bambini da zero a 3 anni di età e anziani over 65 con determinati redditi ISEE. Anche l’ASDI, il sussidio di disoccupazione successivo alla Naspi, fruibile da coloro che hanno completato tutto il periodo di fruizione proprio della Naspi, confluirà nel Reddito di Inclusione.

Nel DDL entreranno anche prestazioni previdenziali quali la pensione di reversibilità e le integrazioni al minimo per molte pensioni. Inoltre, occhi puntati su quelle persone anziane che sono difficilmente ricollocabili e per le quali esistono già pensioni sociali e maggiorazioni che però vanno riordinate nel calderone unico di questo Disegno di Legge contro la povertà. Un miliardo di stanziamento rende il provvedimento molto importante, soprattutto ai dati allarmanti dell’ISTAT che parla di 4.6 milioni di italiani in stato di assoluta povertà.