Le news sulle Pensioni aggiornate ad oggi martedì 14 febbraio mettono in evidenza le parole di Susanna Camusso, in risposta alla recente intervista che il ministro Poletti ha rilasciato l'ultimo weekend al Corriere della Sera. Il leader della Cgil, in questo fine settimana, ha preso parte alla manifestazione con cui si è dato il via alla campagna per il referendum sui voucher. La Cgil punta alla loro abolizione. Le dichiarazioni della Camusso riaccendono anche le speranze dei lavoratori precoci, che chiedono uno sforzo maggiore al governo per estendere quota 41 a tutti.

Nuova riforma pensioni, Camusso vuole di più

Tra una settimana esatta prenderà il via la fase 2 del confronto tra governo e sindacati. Al primo incontro fissato per martedì prossimo prenderà parte anche la Cgil, nella figura di Susanna Camusso. Le ultime dichiarazioni del leader del sindacato chiariscono la posizione della Cgil in merito alla riforma pensioni per il 2017. La sindacalista, a Roma, ha ribadito che l'esecutivo, in tema previdenziale, avrebbe potuto fare di più. Il riferimento, tra le altre cose, è ai lavoratori precoci, che chiedevano quota 41 per tutti. Un altro tema che sta a cuore alla Camusso è la pensione per i giovani e non soltanto per i lavoratori che sono ad un passo dall'età pensionabile.

Misure su cui il governo, nella figura del ministro Giuliano Poletti, sarà chiamato a rispondere nei prossimi incontri che si terranno a breve.

Anticipo pensionistico, una precisazione importante

Il sito Pmi.it, in merito all'Ape, lo strumento con cui il governo ha reintrodotto la pensione anticipata, ha ricordato ai lavoratori che l'anticipo pensionistico non prevede la tredicesima, ma soltanto dodici mensilità.

Questo è dovuto dal fatto che l'Ape è definito dalle legge "un prestito corrisposto a quote mensili per 12 mensilità". Pmi.it specifica poi che l'Ape è da restituire in 260 rate, compresa, stavolta sì, la tredicesima. Una precisazione importante per quanti, a partire dal 1° maggio, vorranno accedere alla pensione anticipata a 63 anni, con 3 anni e 7 mesi di anticipo.

Sempre se verranno confermati i tempi. Si attendono i decreti attuativi del governo a fine mese, al più tardi entro l'inizio di marzo, per consentire il via libera al nuovo strumento che introduce la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro entro il 1° maggio. Nei giorni scorsi il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha in più di un'occasione confermato questa data. Maggiori informazioni le si avranno al termine del confronto del 21 febbraio.