E' acceso, anche all'interno della maggioranza, il dibattito sulla seconda fase della riforma Pensioni. Mentre si aspettano ancora i decreti attuativi e altri provvedimenti tecnici per l'attuazione della prima fase che prevede, tra l'altro, la pensione anticipata con l'Ape sociale e volontario, l'estensione dell'Opzione donna ma non per tutte, i benefici per i lavoratori precoci ma non la Quota 41 e altre misure come l'ampliamento della no tax area pensionati, l'estensione della platea dei beneficiari delle misure previste per i lavoratori impegnati in lavori gravosi e usuranti, l'ampliamento della platea dei beneficiari e l'aumento della quattordicesima, il cumulo gratuito dei contributi che il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, chiede di estendere anche alle lavoratrici che intendono uscire anticipatamente dal lavoro con la formula Opzione donna.
Pensioni, la proposta di Boccia: è possibile cambiare la Fornero
"Pensare a degli aggiustamenti alla legge Fornero - ha detto ieri il presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia (Pd) - in particolare per le nuove generazioni, non è un'eresia". Si parla ancora di rivedere la legge Fornero, in questo senso si è espressa ieri anche la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan incalzando il Governo Gentiloni in vista dell'apertura del tavolo di confronto con il ministro Giuliano Poletti prevista per martedì prossimo 21 febbraio. "L'incidenza della spesa pensionistica sul Pil, e quindi sul Bilancio dello Stato - ha detto ieri Boccia intervenendo alla presentazione del quarto Rapporto Itp sul bilancio del sistema previdenziale - è pari all'11%".
Una percentuale che non deve scoraggiare e anzi incoraggia alla modifica della legge Fornero che ha creato in questi anni diversi problemi di carattere sociale, a partire dalla questione esodati fino alla chiusura delle porte del lavoro ai giovani.
'L'incidenza della spesa pensionistica in rapporto al Pil è all'11%'
L'incidenza della spesa previdenziale sul prodotto interno lordo e sul Bilancio dello Stato all'11% è "perfettamente in media - ha detto il parlamentare del Partito democratico - con i principali paesi europei.
Anzi - ha sottolineato - in molti casi più basso". Secondo Boccia, adesso, la legge Fornero, varata cinque anni fa dal Governo Monti con il sostengo parlamentare della maggioranza di larghe intese, "può essere adeguata - ha spiegato secondo quanto riporta LaPresse - alle prospettive che abbiamo di fronte". Chissà se il Governo Gentiloni ascolterà le proposte che in questo senso arrivano da più parti, non solo da sindacati, lavoratori e opposizione a anche da diversi parlamentari e gruppi di maggioranza.