Con i nuovi confronti fra il Governo e i sindacati, si riapre il cantiere-pensioni dopo che la Legge di Stabilità ha previsto l'estensione delle misure previdenziali solo ad alcune categorie di lavoratori tagliando fuori la maggioranza di lavoratori che da anni si aspetta una risposta concreta da parte dell'esecutivo.

Pronto il varo dei decreti attuativi

I decreti attuativi volti a dare efficacia alle norme previdenziali dovrebbero essere pronti per il primo marzo per permettere il decollo dell'Ape e della Quota 41 a partire dal primo maggio 2017.

L'esecutivo, infatti è ad un passo dal varo dei sei decreti attuativi sull'anticipo pensionistico e sui lavoratori precoci. Misure che hanno lasciato discutere la maggioranza di italiani viste le imparzialità delle norme che hanno scatenato non poche polemiche.

Ape e Quota 41 al centro del dibattito

Durante il confronto che l'esecutivo terrà con le parti sociali, si discuterà in modo particolare sull'Ape, una sorta di prestito erogato dall'Inps a favore dei lavoratori con almeno 63 anni di età anagrafica che presenta ancora molti punti da chiarire. I lavoratori interessati, potranno erogare un reddito ponte da restituire in venti anni con dei prelievi su ogni rateo nel momento in cui viene percepita la pensione piena.

I datori di lavoro, tuttavia, potranno scegliere di ridurre il costo per il lavoratore versando all'Inps una contribuzione correlata in modo da permettere l'aumento della quota contributiva del trattamento pensionistico.

Da rivedere anche gli effetti dell'Ape Sociale che, invece, non comporta nessun onere per il lavoratore in quanto si tratta di un sussidio erogato dallo Stato che viene esteso, però, solo alle categorie più svantaggiate.

Al centro del dibattito anche il delicato tema dei lavoratori precoci per i quali è prevista l'uscita anticipata dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di contributi a condizione di aver iniziato i versamenti contributivi almeno 12 mesi prima del compimento del 19 esimo anno di età. A maggio dovrebbe decollare anche la Rita (Rendita integrativa temporanea anticipata) che permetterebbe ai lavoratori beneficiari dell'Ape di percepire una rendita fruendo di una tassazione più agevolata.