Quasi due settimane dopo la scadenza fissata per l'inizio di marzo 2017 per l'emanazione dei decreti attuativi della pensione anticipata con anticipo pensionistico Ape, nelle versioni volontarie, social e aziendali e della pensione dei precoci che abbiano la quota 41, c'è scetticismo nel momento politico e sindacale in merito al rispetto dei tempi per l'entrata in funzione dei nuovi meccanismi previdenziali dal 1° maggio 2017. I tecnici del Governo Gentiloni che stanno lavorando alla riforma delle Pensioni non sono, in ogni modo, preoccupati. L'obiettivo di far debuttare l'Ape e la pensione dei precoci al 1° maggio rimane confermato.

Precoci con quota 41 e pensione anticipata 2017 con Ape social: i ritardi

Tuttavia, i contribuenti italiani che sono prossimi alla pensione e che attendono le misure di pensione anticipata con Ape o con la quota 41 dei precoci sono scettici. Non si fidano fino in fondo. E pure il mondo sindacale manifesta i propri dubbi, scrive Il Giornale, riguardo ai politici che dicono che va tutto bene. I provvedimenti, nei fatti, tardano ad arrivare. Secondo questi ultimi, il Governo Gentiloni aveva assicurato che i tempi di applicazione dei provvedimenti sarebbero stati onorati. Ma ormai manca un mese e mezzo al 1° maggio. Per Susanna Camusso, leader della Cgil, il Governo deve darsi una mossa per dar seguito all'impegno di legge.

Soprattutto in considerazione del fatto che il tavolo tecnico sulla pensione anticipata con le nuove regole è stato rimandato a lunedì prossimo, 20 marzo.

Pensioni anticipate 2017 e quota 41 precoci: i nodi da sciogliere

Diversi ancora i nodi da sciogliere in merito alla pensione anticipata con anticipo pensionistico Ape e a quella dei precoci.

Le tantissime decine di migliaia di lavoratori che hanno iniziato a lavorare ben presto chiedono la quota 41 per tutti, dato che i requisiti sui quali dovranno essere approvati i decreti attuativi tagliano fuori la maggior parte di essi. Per l'anticipo pensionistico Ape, invece, è quasi impossibile fare previsioni della platea dei beneficiari che, potenzialmente, l'accetteranno per uscire anticipatamente.

Potrebbe rivelarsi un flop (e alcuni sono convinti che il Governo potrebbe esserne soddisfatto, anziché ritirare il provvedimento), ma anche una possibile via di fuga vantaggiosa per chi ha una speranza di vita più breve con possibile riduzione della platea dei beneficiari, come ha messo in evidenza il Presidente dell'Inps, Tito Boeri. Infatti, l'uscita permetterebbe da subito la pensione e poche possibilità di rimborso nell'età della vecchiaia.