Le ultimissime novità al 24 marzo 2017 sulle Pensioni anticipate e sui precoci sull'esito dell' incontro Governo e sindacati del 23/3 giungono dalle dichiarazione di Poletti, dai sindacati e dal post su Facebook di Occhiodoro, amministratore del gruppo 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti'. La firma sui decreti attuativi, tanto attesa, non è ancora stata posta, anche se il Ministro del Lavoro, a termine dell'incontro in conferenza stampa, assicura che sarà questione di giorni e che i tempi per permettere l'uscita anticipata dal 1° maggio verranno rispettati.

Vediamo in dettaglio le parole dei rappresentanti del Governo e delle parti sociali al 24 marzo.

Novità pensioni anticipate: Ape sociale, quota 41 e volontaria in vigore dal 1° maggio?

Il ministro Poletti afferma che il temporeggiamento sui decreti è dovuto ad un 'approfondimento' sui requisiti necessari per accedere all'Ape social, assegno pensionistico anticipato a costo zero per i lavoratori maggiormente disagiati. Vengono già fissate le date dei prossimi incontri tra Governo e sindacati per il 6 ed il 13 aprile che serviranno per discutere ancora di molti nodi critici relativi all'uscita anticipata. Le questioni più spinose restano la continuità temporale richiesta dal Governo, 6 anni di lavoro nei mestieri considerati gravosi, per poter accedere all'Ape social e alla quota 41 e la differenza tra i disoccupati licenziati e quelli a cui è scaduto il contratto a termine che resterebbero esclusi dalle misure.

Un ennesimo taglio sulle platee dei beneficiari vorrebbe dire un passo indietro rispetto a quanto sancito in Legge di Bilancio. Per i precoci e per i sindacati atteggiamento non condivisibile, nonostante la mancanza di risorse. Poletti ha comunque rassicurato che si farà il possibile nei prossimi incontri affinché si trovi un accordo con i sindacati e per "Per fare in modo che i decreti su Ape sociale e volontaria entrino in vigore dal 1° maggio".

Pensioni precoci e anticipate, ancora troppi limiti su Q41 e ape social

Per la Camusso Cgil e Petriccioli della Cisl vi è ancora molto da fare su alcuni punti critici, sebbene i tavoli di confronto rappresentino comunque un inizio importante verso il cambio dell'attuale riforma e verso una maggiore flessibilità in uscita. La leader della Cgil contraria all'ennesimo rinvio da parte del Governo ha sentenziato "il pezzo di carta dei decreti attuativi non lo abbiamo ancora visto" e per questa ragione il sindacato non può trarre una valutazione conclusiva.

Anche il precoce Occhiodoro che ha avuto modo di confrontarsi con i sindacati al termine dell'incontro scrive un lungo post su Facebook evidenziando alcune criticità che a suo avviso dovranno essere sanate in vista dei decreti attuativi. In caso contrario vi sarà il rischio di ridurre ulteriormente la platea di quanti potranno usufruire dell'APE social e della quota 41, creando differenze e disuguaglianze all'interno della stessa categoria. I precoci in massa hanno commentato adirati sotto il post di Occhiodoro che sommariamente ha elencato le criticità di cui sopra. I 6 anni che il Governo vuole continuativi nei lavori gravosi, dice il precoce, escluderebbero dalla possibilità di accedere alla pensione un gran numero di lavoratori che hanno avuto interruzioni nel proprio lavoro dovuti proprio alla precarietà del lavoro stesso, come gli edili.

Inoltre preoccupante, scrive Occhiodoro, è la distinzione che il governo fa tra gli stessi disoccupati distinguendoli in disoccupati di serie A e disoccupati di serie B. I primi che dovrebbero veder garantita la quota 41, spiega il precoce, sono quelli che hanno subito un licenziamento, hanno goduto degli ammortizzatori sociali e ne sono ormai privi da almeno tre mesi. I disoccupati di serie B, aggiunge, sono coloro che hanno terminato invece un lavoro per scadenza di un contratto a tempo determinato e che, pur avendo goduto della Naspi, non rientrerebbero tra i beneficiari della quota 41. Il Governo sanerà tali differenze?