È previsto per oggi, giovedì 23 marzo, il nuovo incontro tra sindacati e governo sulla riforma Pensioni. Ad ufficializzarlo, tramite una nota ufficiale, il sito del Ministero del Lavoro, che chiarisce come il confronto, a cui prenderà parte il ministro Poletti, avverrà con i Segretari generali dei sindacati Cgil, Cisl e Uil a partire dalle 9.00 del mattino presso la sede del Ministero. È stata definita una riunione di approfondimento sui temi della previdenza. La discussione, tra le altre cose, verterà sui decreti attuativi dell'Ape, in entrambe le varianti, e la quota 41.

Incontro governo-sindacati, parla il ministro

A margine di una iniziativa alla Luiss, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha rilasciato una breve dichiarazione sull'incontro in programma stamani con i sindacati. Poche parole, che confermano come la discussione sull'anticipo pensionistico volontario e agevolato sia ormai nelle sue battute finali. Queste le dichiarazioni del ministro: “Domani (oggi ndr) approfondiamo i temi, siamo alla stretta e – ha concluso Poletti – guardiamo alla sostanza”. Negli ultimi giorni, indiscrezioni giornalistiche hanno ipotizzato un'importante modifica all'accesso dell'Ape sociale, con l'introduzione di una sorta di corsia preferenziale per la categoria dei disoccupati.

Ciò andrebbe a ripercuotersi anche sui lavoratori precoci, poiché per la quota 41 verrebbero “scelti” in primo luogo coloro che al momento sono senza lavoro, fino ad esaurimento delle risorse, quantificate in 300 milioni di euro per il 2017.

Anticipo pensionistico, Damiano 'impaziente'

Sull'incontro fissato per oggi al Ministero tra Poletti e i segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil ha parlato, nella giornata di ieri, anche Cesare Damiano.

Dopo una pausa di diverse settimane, il presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati è tornato a farsi sentire. Attraverso una nota pubblicata sul sito cesaredamiano.org, l'esponente dem, reduce dalla “fatica” del testo sull'abolizione dei voucher, ha ricordato come sui decreti attuativi il governo sia in ritardo, sottolineando come nel Paese ci sia grande attesa, visto che le misure sono attese dal diventare operative a partire dal primo maggio.

Damiano, nella nota, ha accennato poi alla fase 2 della riforma previdenziale, che avrà per oggetto la pensione contributiva di garanzia per i giovani. “La nostra proposta – sottolinea il parlamentare del Partito democratico – è di un assegno da 500 euro mensili, sul quale appoggiare la pensione che – ricorda Damiano – verrà calcolata interamente con il sistema contributivo”. L'obiettivo è di arrivare ad un assegno pensionistico dignitoso, intorno ai “1.500 euro lordi mensili”.