Le ultimissime novità al 3 marzo 2017 sulle pensioni precoci e su opzione donna giungono dal Governo, il primo incontro tenutosi tra l'esecutivo ed i sindacati concernente la Fase 2 sulla previdenza si è conclusa con un momentaneo nulla di fatto. Il Governo non ha posto la firma ai decreti attuativi che slittano nuovamente e che mettono a dura prova la pazienza dei lavoratori e delle lavoratrici. Il tavolo si è concluso a tarda serata con il riaggiornamento tra le parti previsto per il 13 marzo, Come l'hanno presa i lavoratori precoci e le donne?
Novità pensioni precoci, l'ansia cresce: i decreti decadranno?
Per quanto concerne i lavoratori precoci è ormai chiaro, dopo l'incontro avvenuto tra i lavoratori ed il Professor Leonardi, che al momento la speranza di un'uscita pensionistica con quota 41 per tutti è naufragata, cosi come il Ddl 857 di Damiano. In quanto, spiega il precoce Roberto Occhiodoro, il Governo è troppo volatile e non può garantire misure di questo spessore. E' lo stesso Occhiodoro, facente parte della delegazione presente al tavolo del 28/2, ad aggiornare i compagni sulle richieste accolte e su quelle che non vedranno al momento la luce. Il primo incontro del 1 marzo 2017 non ha comunque portato, sebbene sia proceduto ad oltranza, ad una risoluzione delle questioni previdenziali.
Per questa ragione il confronto tra Governo e sindacati riprenderà con un nuovo round il 13 marzo. Molti lavoratori si dicono preoccupati dell'ennesimo rinvio, mentre per Mauro D'Achille, moderatore del gruppo Facebook 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti', lo slittamento della firma sui decreti attuativi potrebbe anche essere positivo.
Ossia determinato dalla volontà da parte del Governo di prendere più tempo per analizzare le proposte dei precoci. Poi Mauro rassicura i suoi colleghi circa i tempi tecnici, tanti temono infatti che trascorsi i 60 gg si possa rischiare il decadimento di quanto sin ora deciso in Legge di Stabilità. "Si è sempre detto il 1/3 poiché, da lì, i sessanta giorni scadono il primo maggio che è la data di inizio dei prepensionamenti", precisa il precoce.
Nulla vieta, però, prosegue, che tale dpcm possa essere approvato immediatamente e non al sessantesimo giorno dalla sua presentazione. Ovvero, seppure tale dpcm venisse presentato il 30/3 e approvato dopo una settimana i tempi sarebbero comunque rispettati".
Opzione donna, decreti tardano e la paura di un ripensamento cresce
Sorte analoga per le donne che sono preoccupate qualcosa possa nuovamente andare storto. A rasserenare il gruppo 'opzione donna ultimo trimestre 57-58' ci pensa l'amministratrice del gruppo Rossella Lo Iacono attraverso un lungo post in cui scrive: "Il tabellino di marcia quest'anno è un po' più lento a causa di certe novità introdotte (APE) per rendere meno mordace la legge Fornero.
Il pacchetto previdenziale però è unico e contiene anche OD. Il Ministro del Lavoro Poletti, in sintonia con i Sindacati ha calendarizzato tre incontri tecnici fondamentali : 1 marzo - 13 marzo - 23 marzo. Ad essi seguirà un incontro politico che segnerà la chiusura degli incontri con la stesura di un "Verbale di Intesa" generale tra le parti, che suggellerà il modus procedendi concordato ....ripeto sono inglobate tutte le novità, in tema previdenziale, inserite nella scorsa manovra finanziaria (compresa OD Ultimo Trimestre)....a margine potrebbe anche essere discussa una Opzione Donna Social , per coloro che non rientrano nella Sperimentazione ormai conclusasi con la nostra inclusione". Le donne che ambivano alla proroga dell'opzione donna al 2018 al momento rimaste a 'bocca asciutta' potrebbero dunque confidare in questo o sperare che l'ordine del giorno dell'onorevole Maestri accolto come raccomandazione abbia un seguito e suggelli il loro desiderio?