Periodo turbolento per quanto riguarda la Riforma Pensioni 2017 per i nuovi incontri tra governi e sindacati e l'attuazione delle nuove misure varate dalla legge di Stabilità. In queste settimane siamo in attesa che vengano avviate le pratiche necessarie all'attuazione delle manovre per la cosiddetta Quota 41. Intanto, anche Matteo Salvini si inserisce nel dibattito sulle Pensioni affermando di desiderare l'attuazione della Quota 100 che consenta l'accesso al trattamento pensionistico a 60 anni di età e 40 anni di contributi. Si tratta della futura soluzione che possa soddisfare le esigenze dei lavoratori precoci?

Questi ultimi intanto mandano avanti la questione della Quota 41 uguale per tutti.

La richiesta dei lavoratori precoci

Il lavoratori precoci richiedo la possibilità di accede al trattamento pensionistico al raggiungimento dei 41 anni di contributi e senza l'eventualità di poter incorrere in penalizzazioni che ridurrebbero l'assegno mensile. Il Governo ha rigettato la richiesta, pur approvando la Quota 41 per alcune categorie di precoci. Ci sarebbe stato però l'ok alla misura che permette ai lavoratori precoci di accedere alla pensione anticipata con il cumulo gratuito dei contributi versati in gestione diverse. Per chi durante la propria attività lavorativa ha svolto attività gravose è disponibile una franchigia di 12 mesi su una base di 36 anni di contributi versati, vicolo per questa categoria è l'obbligo di dimostrare di aver svolto la suddetta attività gravosa nel corso degli ultimi sei anni.

13 marzo incontro tra Governo e Sindacati

Il prossimo incontro tra Governo e Sindacati, che si troveranno nuovamente a discutere dell'annosa questione, è stato fissato per il prossimo 13 marzo. Molti sono preoccupati per i ritardi circa i decreti attuativi e anche per le difficoltà che sono legate all'Ape volontario. Nicola Marongiu, responsabile dell'area Welfare e contrattazione sociale della Cgil nazionale ha affermato che ci sono vari ritardi sulla definizione dei decreti.

Emerge infatti che i decreti erano fissati entro la fine di febbraio ma ci sono i passaggi tecnici prima di arrivare in Gazzetta ufficiale. Afferma inoltre che l'incertezza politica potrebbe influenzare il confronto. Ci sarebbero però dei passi avanti soprattutto per quanto riguarda la posizione del lavoratore.

Nonostante i ricorrenti ritardi l'Ape partirà comunque il 1° Maggio.

In merito alla richiesta fatta da parte dei sindacati di una maggiore flessibilità verso coloro che abbiano svolto l'attività negli ultimi sei anni a presentassero lungo questo percorso delle interruzioni che possano impedire l'accesso al trattamento pensionistico.