Un incontro interlocutorio, in attesa del prossimo appuntamento fissato al 13/3: è stato definito in questo modo dal Segretario Confederale della Cgil Roberto Ghiselli il nuovo confronto tra Governo e sindacati tenutosi ieri. Il vertice faceva seguito a quello già avviato in precedenza lo scorso 21 febbraio, mentre al centro delle trattative c'è stata la definizione dei criteri di accesso utili per poter aderire all'anticipo pensionistico (APE) ed alla Quota 41. Il nodo dovrà comunque sciogliersi a breve, stante la necessità da parte del Governo di completare la stesura dei decreti attuativi e di garantire l'avvio dei provvedimenti al primo maggio 2017.
Nella pratica, si tratterà di produrre le istruzioni operative che dovranno accompagnare i provvedimenti di flessibilità previdenziale inseriti all'interno della LdB 2017 e che determineranno il perimetro di apertura delle diverse misure di flessibilità previste dal nuovo impianto normativo. Sulla vicenda la discussione resta però ancora aperta, anche perché i sindacati chiedono da tempo un allargamento della platea dei potenziali beneficiari rispetto all'interpretazione più restrittiva dell'esecutivo.
Pensioni anticipate e APE: il Governo approfondirà le osservazioni del sindacati
Chiara e diretta la richiesta dei sindacati: bisogna aprire l'anticipo pensionistico anche a categorie come quelle "dei lavoratori edili, degli addetti ad attività di facchinaggio e movimentazione merci, degli infermieri, dei conduttori e del personale viaggiante dei treni, degli operatori d'igiene ambientale e dei lavoratori che accudiscono persone non sufficienti", aveva spiegato nei giorni antecedenti l'incontro lo stesso Ghiselli.
Il sindacalista ha comunque commentato in modo positivo il cambio di passo su una definizione dei beneficiari dell'Ape legata "alla mansione del lavoratore e non al settore dell'azienda". Un altro tema ancora riguarda l'idea di realizzare una "franchigia" corrispondente a sei anni (continuativi) per coloro che sono coinvolti in attività gravose.
Perplessità su anticipo volontario, mentre sullo sfondo resta la FASE II
Più critico il commento del sindacalista in merito alla cosiddetta APE volontaria, che resta connotata da una procedura di fruizione molto complessa e legata ad un ampio intervento discrezionale da parte degli istituti finanziari. Sullo sfondo c'è poi aperta la questione della FASE II della riforma previdenziale, che sarà affrontata nei prossimi incontri.
Al centro della discussione vi saranno le Pensioni dei giovani, il lavoro di cura delle donne e l'aspettativa di vita, oltre al rilancio della previdenza complementare di secondo pilastro. Tutti temi verso i quali il Governo si è impegnato ad aprire un confronto e a dare risposte.
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