Passo decisivo del ministero dell'Istruzione per le assunzioni nella Scuola dei docenti precari. È in arrivo il piano assunzioni del ministro Fedeli, con la sanatoria per la stabilizzazione degli insegnanti precari che sono stati esclusi dal precedente piano assunzioni del 2015 (quello del debutto della Buona scuola) e dal concorso del 2015. Con un percorso di immissione in ruolo che, però, solo ad alcuni, permetterà l'assunzione in ruolo già dal prossimo anno. Per la quasi totalità, invece, si partirà dall'anno scolastico 2018-19, fino all'azzeramento delle nuove liste.

Assunzioni docenti scuola: quanti nel 2017 e nel 2018?

I numeri e le procedure di assunzione nella scuola sono forniti dal Corriere della Sera di oggi, 16 marzo 2017. Si tratterà di 62 mila assunzioni di docenti precari appartenenti a differenti graduatorie: quelle di seconda e di terza fascia, gli abilitati, coloro che sono risultati idonei all'ultimo concorso e i precari che abbiano già svolto 36 mesi di servizio nella scuola, anche per quelli senza l'abilitazione. Il piano delle assunzioni sarà ufficializzato con l'approvazione del decreto della Buona scuola relativo alla formazione e al reclutamento dei docenti della scuola. Nei piani del ministero dell'Istruzione c'è l'intenzione di procedere con l'assunzione degli attuali precari (per i quali saranno create delle graduatorie di merito a raggio regionale), prima di proseguire con l'immissione in ruolo dei nuovi professori secondo quanto delineato dalla recente riforma annunciata da Valeria Fedeli, ovvero seguendo un percorso lineare che comprenda la laurea, il concorso ed il tirocinio di tre anni.

Scuola, assunzioni docenti, concorsi e nuove graduatorie: le novità di oggi

Ma questa procedura di assunzione dei giovani docenti nella scuola arriverà solo a partire dal 2022 e, segnala il quotidiano, solo nelle scuole appartenenti alle regioni Settendrionali, dove i precari sono in numero ridotto. Due potrebbero essere le ragioni di questa scelta: la prima riguarda l'attribuzione delle cattedre che sono rimaste vacanti per via della mobilità e dei troppi bocciati al concorso 2016. La seconda riguarda le graduatorie ad ampiezza regionale: si eviterà in futuro che i docenti debbano spostarsi per rispondere alla chiamata in servizio.