Soddisfazione a metà dopo l'incontro dello scorso 12 aprile tra Governo e sindacati per discutere, ancora una volta, della riforma delle Pensioni: se da un lato è stato ottenuto il via libera per i correttivi all'APE e alle pensioni precoci, grazie all'introduzione della franchigia di 12 mesi, dall'altro nessun passo in avanti è stato compiuto in merito all'estensione dell'uscita anticipata a 64 anni. La Commissione Lavoro della Camera di Deputati resta ancora bloccata ai dettami della Legge Fornero mentre le organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil, pressano affinché il quadro venga definito entro il 1° maggio 2017, giorno in cui dovrebbero concretamente partire i nuovi strumenti previdenziali così come previsto anche dalla Legge di Bilancio 2017.

Vediamo adesso nel dettaglio quali sono le novità emerse a seguito dell'ultimo confronto.

Pensioni precoci e APE: via libera ai correttivi

Come anticipato in nostri precedenti articoli, le intenzioni si sono trasformate in provvedimenti concreti: il Governo ha infatti aperto le porta alla franchigia 12 mesi che permette di non considerare più in maniera strettamente continuativa la durata del lavoro, fissata a 6 anni, in mansioni gravose per poter accedere all'uscita anticipata. A margine di un decreto, approvato lo scorso 11 aprile insieme al DEF, il Ministero del Lavoro introducendo la suddetta franchigia consente di ricercare il requisito dei '6 anni' in un periodo di tempo spalmato fino a 7 anni: in pratica per i lavoratori che abbiano visto interrompere, per un periodo massimo di un anno, il proprio contratto di lavoro è possibile comunque beneficiare della misura di pensionamento anticipato con 41 anni di contributi, è il caso dei precoci, o dell'APE sociale.

L'introduzione della franchigia 12 mesi però, secondo le organizzazioni sindacali, non mira ad affrontare seriamente le difficoltà. La richiesta delle organizzazioni sindacali prevedeva infatti una franchigia di 24 mesi soprattutto per consentire di beneficiare dell'uscita anticipata anche per quei lavoratori, ad esempio del settore edile, sottoposti ad una eccessiva discontinuità lavorativa.

Uscita anticipata a 64 anni: altro stop dal Governo

La Commissione Lavoro della Camera tiene ancora congelata la proposta presentata dall'Onorevole Maria Luisa Gnecchi di estendere l'uscita anticipata dal lavoro a 64 anni, andando quindi contro le previsioni della legge Fornero. C'è stato però un ulteriore blocco da parte del Governo, come è emerso a margine dell'incontro del 12 aprile.

La causa pare sia riconducibile a ritardi accumulati da Inps e Governo per la trasmissione di dati sulle pensioni liquidate. La discussione è aperta da oltre due mesi e le trattative tra sindacati e ministro Giuliano Poletti al momento non hanno portato alcuna novità su questo aspetto delle pensioni. Per approvare le modifiche richieste era necessaria la trasmissione di dati circa lavoratori e lavoratrici che, al momento, avevano goduto della 'eccezione' prevista al fine di poter avere contezza su quelle che erano state le risorse finora impiegate. Molti lavoratori sarebbero però stati esclusi dal trattamento perché, e lo ha ricordato la stessa Gnecchi nel corso di una sua relazione, "l'INPS ha escluso dagli anni di anzianità contributiva il periodo di maternità per le donne e quello del servizio militare per gli uomini".

Dubbi sui tempi previsti dalla Legge di Bilancio 2017

Se al momento si ha la conferma che al 1° luglio 2017 scatta il pagamento della quattordicesima ai pensionati da parte dell'INPS, la stessa certezza non si può avere per l'apertura della finestra del 1° maggio 2017 finalizzata alla presentazione delle istanze per accedere all'APE sociale. I recenti incontri tra organizzazioni sindacali e il ministro Giuliano Poletti non hanno fatto emergere nulla di positivo sui tempi e, l'attesa per i decreti attuativi, rischia seriamente di far slittare di almeno un paio di settimane l'avvio della fase pratica durante la quale i pensionandi possono iniziare a chiedere di accedere ai benefici previsti dai nuovi strumenti previdenziali.