Torniamo a fare il punto della situazione in favore dei lettori della nostra rubrica "Parola ai Comitati" in merito alla situazione dei lavoratori precoci e sulla Quota 41, prevista all'interno della Legge di bilancio 2017. Da quanto anticipato nelle ultime settimane, i criteri già previsti dal legislatore in merito al conseguimento dei requisiti sembrano destinati purtroppo ad essere interpretati all'interno dei decreti attuativi in modo decisamente restrittivo, pertanto la maturazione del diritto alla quiescenza non sarà scontata. Vediamo insieme perché e quali sono le ultime novità in merito nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Pensioni e lavoratori precoci: decreti attesi a breve
Che la situazione resti molto complessa lo si può comprendere anche solo dal mancato arrivo dei decreti attuativi nei termini previsti. Erano attesi in verità già dalla fine di marzo, mentre sono stati inviati solo nelle scorse ore per l'ultimo esame presso il Consiglio di Stato e la Corte dei Conti. Il via libera definitivo sembra però davvero poter arrivare a breve, stante che le ultime stime parlano al massimo del fine settimana. Le anticipazioni più recenti riguardanti il loro contenuto riportano invece le criticità già emerse, a partire dalla conferma dei 12 mesi di contribuzione da maturare prima di aver compiuto il 19mo anno di età.
Un vincolo che purtroppo rischia di escludere molti lavoratori anche per lassi di tempo ristretti. Un altro nodo da sciogliere riguarda invece l'individuazione delle professioni considerate come gravose e destinatarie del beneficio. Chi vi rientra dovrà inoltre aver effettuato versamenti continui negli ultimi sei anni, altro elemento segnalato come critico dai lavoratori e sul quale si prospetta una franchigia di ulteriori 12 mesi, destinata in particolar modo a garantire chi opera nel settore edile.
La scadenza pressante e la prima finestra di invio della richiesta di pensionamento
Un altro elemento di discussione riguarda la tempistica operativa definita dal Governo, stante che lo stesso aveva indicato la scadenza del 1° maggio come termine di avvio della quota 41. Se la data risulterà confermata nei decreti attuativi, come più volte anticipato, le domande potranno essere inoltrate a partire da tale giorno ed entro la fine del mese di giugno, termine che sigla la chiusura della prima finestra temporale dell'operazione.
Successivamente l'Inps avvierà un'attività di monitoraggio per effettuare adeguate verifiche rispetto ai fondi stanziati dal legislatore, producendo così la graduatoria d'ingresso per gli aventi diritto.
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