Per l'attivazione dell'Anticipo pensionistico sociale e volontario introdotto dalla riforma Pensioni ora in via di attuazione l'Istituto nazionale per la previdenza sociale è già pronto ma si attendono ancora i decreti della presidenza del consiglio dei ministri per poter andare avanti. Lo ha spiegato il presidente dell'Inps Tito Boeri due giorni fa a margine di un incontro dal titolo "Il welfare dei millennial".

Pensioni, l'Inps pronto per l'attivazione dell'Ape

L'economista bocconiano chiamato dall'ex premier Matteo Renzi alla presidenza dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale ha affermato che "i decreti sull'Anticipo pensionistico dovrebbero arrivare".

Ma in realtà il Governo Gentiloni continua a prendere tempo e a questo punto, nonostante le rassicurazioni del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, sembra sempre più a rischio l'attivazione della nuova pensione anticipata con la formula del prestito previdenziale entro maggio così come previsto dalla legge di Bilancio 2017. In ogni caso, all'Inps sono già pronti. "Per quanto ci riguarda - ha detto il presidente dell'Inps - abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare".

Ma sui decreti il governo continua a prendere tempo

Sono state fatte anche le simulazioni e dopo l'emanazione dei decreti attuativi da parte del governo, sul sito istituzionale dell'Inps sarà attivato il simulatore online dell'Ape in modo da dare a tutti i lavoratori la possibilità di capire con chiarezza quale sarà il loro futuro previdenziale se chiederanno l'uscita dal lavoro con la soluzione dell'Anticipo pensionistico.

"Abbiamo preparato tutto - ha spiegato Tito Boeri secondo quanto riporta l'askanews - compresi anche simulatore e applicativi". Però "fino a quando non ci sarà un Dpcm - ha sottolineato il presidente dell'Inps - non potremo operare". Oltre ai decreti per l'Ape volontario e sociale tanti lavoratori attendono con trepidazione il decreto per l'attivazione dei benefici previsti per i lavoratori precoci (la Quota 41 ma non per tutti).

L'accesso al trattamento previdenziale con quarantuno anni di anzianità conributiva, infatti, non è rivolto a tutti i lavoratori precoci ma solo a quelli portatori di invalidità o che assistono familiari disabili e ammalati. In un secondo momento la misura potrebbe essere estesa a tutti i precoci, ma per questo si dovrà eventualmente attendere la prossima legge di Bilancio, come ha spiegato nelle scorso settimane il consulente economico di Palazzo Chigi Marco Leonardi.