Dopo il varo e la pubblicazione del decreto attuativo sull'Ape Sociale in molti attendono gli altri Dpcm volti a dare attuazione alle misure come l'Ape volontaria e il meccanismo di Quota 41 che potrebbero subire un'ulteriore slittamento rispetto alla data di entrata in vigore prevista.

I ritardi preoccupano i sindacati

Cosa che non piace affatto alla maggioranza di lavoratori e soprattutto ai sindacati che si dicono pronti ad avviare le proteste contro il Governo anche se ormai sono consapevoli che i decreti non arriveranno prima del primo maggio 2017.

Il decreto sull'Ape Sociale è già stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale; un passo di fondamentale importanza che permetterebbe ai lavoratori ultra 63 enni di erogare una sorta di sussidio fino a 1.500 euro mensili interamente a carico dello Stato fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Si tratta comunque di una misura strettamente riservata alle categorie economicamente più svantaggiate: dai disoccupati privi di ammortizzatori sociali, agli invalidi al 74 %, ai lavoratori con mansioni usuranti e ai cosiddetti caregivers. Un numero di soggetti inferiore rispetto a quanto ci si aspettava visto che, la maggioranza di lavoratori saranno costretti ad aspettare le prossime novità sull'Ape volontaria e sulla Quota 41.

I sindacati protestano: 'il ritardo è inaccettabile'

E' questo il motivo che suscita nei sindacati una profonda delusione per il ritardo di alcuni decreti che dovevano essere già pronti entro la fine di febbraio, ovvero, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della nuova Legge di Stabilità. E non mancano le critiche da parte delle parti sociali che da alcuni giorni hanno iniziato una nuova battaglia al fine di incalzare il Governo Gentiloni ad accelerare i tempi nell'approvazione dei decreti.

"Il ritardo è inaccettabile: mancano pochi giorni alla data del primo maggio ed ancora non si conoscono i testi dei decreti che dovevano essere adottati a febbraio", queste le recenti dichiarazioni della parte sindacale.

Ormai è noto che, i benefici previdenziali concessi dalla Legge di Stabilità 2017 potrebbero slittare per il prossimo primo giugno e di conseguenza slitterebbe anche la data in cui migliaia di lavoratori potranno fare istanza di accesso ai benefici previdenziali. Resta solo da capire e reali intenzioni del Governo e se sarà disposto a venire in contro alle insistenti richieste della parte sindacale e dei lavoratori stessi ormai stufi delle lunghe attese.