Mancano ormai pochi giorni all'arrivo dei decreti attuativi riguardanti i provvedimenti di riforma previdenziale inseriti all'interno della legge di bilancio 2017. I DPCM dovranno infatti andare a completare il lavoro iniziato con la legge di bilancio 2017 in merito alla definizione della platea dei lavoratori che potranno beneficiare delle misure agevolate sul pensionamento flessibile. Tra i principali nodi da sciogliere c'è il perimetro di accesso all'APE sociale, che vede fissato l'avvio ufficiale al prossimo primo maggio (data più volte confermata dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti).

Ma ad attendere che possano concretizzarsi le istruzioni operative per l'inoltro della domanda presso l'Inps sono anche i lavoratori precoci che intendono fruire della nuova quota 41, oltre a tutti coloro che desiderano far valere il nuovo cumulo gratuito per poter accedere alla quiescenza nonostante una carriera discontinua e versamenti effettuati in diverse casse e gestioni. Per tutti l'attesa è di poter vedere finalmente la pubblicazione dei decreti attuativi in Gazzetta ufficiale; vediamo insieme in che modo dovrebbero articolarsi i provvedimenti nel nuovo approfondimento della rubrica "Parola ai Comitati".

Pensioni flessibili e LdB 2017: focus su quattro decreti

Stante la situazione appena descritta, i decreti attuativi che arriveranno nelle prossime ore saranno almeno quattro e riguarderanno rispettivamente:

  • l'APE sociale, ovvero il provvedimento di anticipo pensionistico a partire dai 63 anni e con almeno 30 anni di anzianità contributiva, dedicato a chi vive situazioni di disagio in età avanzata;
  • l'APE volontaria, disponibile alla stessa età della misura sociale, ma con 20 anni di contributi. In questo caso il costo ricadrà sul lavoratore che eserciterà il diritto soggettivo all'uscita anticipata;
  • la nuova Quota 41 per i lavoratori precoci, che dovranno aver versato almeno un anno di contribuzione prima dei 19 anni di età, oltre a risultare tra le categorie dei soggetti tutelati dal provvedimento;
  • infine, resta da sciogliere anche il nodo del cumulo gratuito dei contributi, sul quale i tecnici del Governo sono al lavoro per determinare il meccanismo di calcolo rispetto a chi possiede versamenti nelle casse professionali.

DPCM e nodo inclusione: attesa per le condizioni di accesso

Come già anticipato, se è chiaro quali saranno le misure trattate all'interno dei decreti di prossima definizione, resta invece ancora da delinearne il perimetro di accesso.

Tra le molte questioni sui quali i lavoratori attendono di conoscere il proprio destino troviamo infatti la diatriba sulle mansioni gravose e sulle undici attività che potranno beneficiare della quota 41, mentre le parti sociali chiedono anche di limare le regole che prevedono la fruizione delle tutele solo a chi ha svolto tali mansioni negli ultimi sei anni ed in modo continuativo.

Sulla questione le decisioni definitive arriveranno proprio con i decreti attuativi attesi nei prossimi giorni.

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