La riforma delle Pensioni tarda a decollare. C'è ancora tanta perplessità, ad oggi 9 aprile 2017, da parte dei sindacati dopo l'incontro tenuto a Roma con il ministro Poletti. I dubbi e i timori riguardano principalmente l'APE sociale e l'APE volontaria. Le due misure definite 'anti Fornero' da Repubblica rischiano seriamente di non partire entro i termini previsti anche dalla Legge di Bilancio 2017 nonostante dal Governo giungano rassicurazioni circa il rispetto dei tempi e cioè il primo maggio: mancano poco più di tre settimane prima dell'apertura della finestra durante la quale i lavoratori potranno presentare domande e istanze per beneficiare dei due strumenti previdenziali.

Ad alimentare perplessità sono però anche i costi relativi all'anticipo pensionistico che dovrebbero sostenere i prossimi pensionati.

APE volontaria, costi e modalità

Come è noto, l'APE volontaria può essere chiesta da lavoratori, sia del settore pubblico che di quello privato, che abbiano 63 anni di età e almeno 20 di contributi. L'anticipo pensionistico, in sostanza, permette di uscire dal mondo del lavoro da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 3 anni e 7 mesi rispetto ai tempi previsti per il tradizionale pensionamento. I dubbi riguardano però sia l'iter per ottenere il beneficio che i costi previsti:

  • Tre passaggi per chiedere l'APE volontaria: in base a quanto è contenuto nel decreto fermo a Palazzo Chigi, il lavoratore deve: presentare domanda di certificazione all'Inps, sarà poi l'Istituto Previdenziale a verificare la sussistenza dei requisiti; successivamente lo stesso lavoratore dovrà dotarsi di Spid per poter accedere ai servizi pubblici; infine dovrà inoltrare la richiesta di finanziamento alla banca e contestualmente di copertura assicurativa del prestito
  • I costi della misura: come anticipato l'APE volontaria costa, e non poco. Il tasso di interesse sul prestito della banca è al momento fissato al 2,75%. C'è inoltre da considerare la quota di pensione che oscilla tra il 75% se si anticipano 3 anni e 7 mesi e il 90% se l'anticipo è solo di un anno. In secondo luogo c'è il premio assicurativo pari al 29% dell'anticipo e infine una percentuale pari allo 0,08% annuo che vale come commissione per accedere ad un fondo di garanzia per coprire eventuali rate non pagate o anche la morte del pensionato o il fallimento dell'assicurazione. In sostanza l'APE costa e anche tanto: da un mero calcolo sulla base di una pensione di 1300 euro il pensionato otterrà un assegno pari a 929 euro considerate tutte le detrazioni.

APE sociale, una sorta di ammortizzatore

La misura dell'APE sociale è quella sulla quale si stanno maggiormente concentrando i sindacati.

Anche in questo caso però ci sono delle perplessità:

  • Requisiti
  • Lista d'attesa

Per quanto riguarda i primi, secondo le organizzazioni sindacali i decreti previsti dal Governo andrebbero a restringere in maniera considerevole la platea di lavoratori in grado di godere del beneficio. Il tutto nonostante la previsione di inserire una franchigia di 12 mesi per estendere da 6 a 7 anni il periodo di lavoro per gli appartenenti alle categorie di mansioni gravose.

In merito alla lista d'attesa si tratta, nei fatti, di una 'sorpresa' inserita dal Governo: in pratica se la finestra si apre realmente il primo maggio, si potrà presentare domanda fino al 30 giugno ed ottenere l'assegno dal primo ottobre 2017. Il tutto sulla base di una lista che privilegia i pensionandi più vecchi. C'è di più: il Governo ha stanziato 300 milioni per questa misura.

Cosa succede se dovessero finire? La domanda è fin troppo lecita.

Riforma pensioni, prossimi incontri tra Poletti e sindacati

La tabella di marcia degli incontri prevede l'avvio di una fase 2 durante la quale il ministro Poletti e le organizzazioni sindacali dovranno confrontarsi sulle pensioni giovani e sulla previdenza complementare. Il tutto nella speranza che il primo maggio 2017 realmente venga aperta la finestra per presentare le istanze d'accesso all'anticipo pensionistico.