L'ondata di protesta dei lavoratori di Milano continua: è stato infatti confermato lo sciopero dei mezzi pubblici del prossimo 5 aprile 2017. Le tensioni continuano a salire nella capitale della moda, che in pochi giorni ha vissuto le manifestazioni dei residenti delle case popolari e dei tranvieri. Il dato preoccupante, annunciato dalle sigle sindacali, è in realtà ciò che "cova sotto la cenere". I lavoratori di Tram, bus, metro e gli aerei di Alitalia incroceranno le braccia proprio nel giorno in cui a Palazzo Marino verranno discussi più di un centinaio di emendamenti.
Sciopero Atm a Milano: gli orari
Lo sciopero dei mezzi pubblici a Milano interesserà la fascia oraria che va dalle 8:45 alle 12:45. Quattro ore di protesta che secondo il Sindaco Beppe Sala non hanno ragione d'esistere. La corsa contro il tempo continua, in previsione della scadenza del contratto Atm previsto per la fine di aprile. Risponde intanto Basilio Rizzo alla richiesta del Primo Cittadino di rinviare lo sciopero Atm, una proposta inaccettabile e definita "strumentale", atta a nascondersi dietro la settimana del Design che Milano vivrà in questi giorni.
Alitalia, al via lo sciopero di 24 ore
Sarà invece di 24 ore lo sciopero indetto da Alitalia, voluto dai sindacati nell'ambito del confronto con l'azienda.
La trattativa prevista, come sottolineato dal Ministro Carlo Calenda, avverrà già il prossimo 6 aprile, il giorno successivo allo sciopero della compagnia aerea. Il termine ultimo per raggiungere un accordo sarà invece quello del 13 aprile, dato che il giorno successivo è già prevista una manovra finanziaria che si aggira attorno agli 1,9 miliardi di euro.
Una sorta di cuscinetto voluto per salvare Alitalia dal crollo definitivo e che prevede anche i 400 milioni di euro del 'Contingent Equity'. L'obbiettivo, come dichiarato da Nino Cortorillo, Segretario Nazionale della Filt-Cgil, è di modificare il ruolo degli azionisti di Alitalia ed impedire un'ondata di licenziamenti. Il tempo per stringere un accordo definitivo sarebbe stato inoltre assottigliato proprio da alcuni errori commessi dagli azionisti e dai tempi troppo lunghi per le decisioni prese.