Continua a sollevare polemiche il tanto discusso argomento della riforma Pensioni 2017 che è ormai diventata una delle tematiche più che mai di attualità nel nostro Paese in quest'ultimo periodo. Si continua a parlare di Ape social e di lavoratori precoci, e questa volta è Cesare Damiano a tornare sul tema definendo la situazione attuale inaccettabile.

Riforma pensioni, Damiano sta con i sindacati

Dopo le richieste e le legittime preoccupazioni da parte dei sindacati durante l'incontro col Governo proprio per quanto riguarda i ritardi che si sono registrati per l'emanazione dei decreti attuativi su Ape social e quota 41, Cesare Damiano, stando alle parole riportate da Pensionioggi.it., si è schierato totalmente dalla parte delle organizzazioni sindacali definendo il tutto inaccettabile.

Secondo il presidente della commissione Lavoro alla Camera, infatti, quello che dice la legge dovrebbe essere tassativo e di conseguenza le misure devono partire a decorrere dall'1 maggio.

Di conseguenza, secondo la visione di Damiano, la validità retroattiva dell'Ape social e della Quota 41 deve essere garantita. Inoltre, è necessario un prolungamento dei termini per poter presentare domanda anche oltre il 30 giugno, che era la data ultima fissata inizialmente. Comunque, il Governo nei giorni scorsi ha aperto all'accettazione dell'ipotesi della retroattività a partire dall'1 maggio 2017.

Così come inneggiato da Cesare Damiano, dovrebbe esserci anche una proroga per quanto riguarda i tempi di formulazione delle domande di accesso alle prestazioni, che verrebbe spostato dal 30 giugno al 15 luglio.

Di conseguenza, anche il periodo di comunicazione da parte dell'Inps sull'accettazione o meno delle domande verrà prolungato al 15 ottobre invece che al 30 settembre.

Il decollo dell'Ape social è un test importante per quanto riguarda l'uso dello strumento della flessibilità pensionistica da parte dei lavoratori. E in più, non bisogna dimenticarsi di accelerare l'emanazione dei decreti.

Il ritardo che si è verificato fino a questo momento, stando sempre alle parole di Cesare Damiano, compromette anche la partenza della Fase 2. Ha concluso dichiarando che vanno corrette anche le recenti circolari Inps sull'accesso flessibile e anticipato al pensionamento per quei lavoratori nati nel 1952: i versamenti volontari, il servizio militare, la maternità, il riscatto di laurea o la mobilità non devono essere assolutamente esclusi dal calcolo dell'anzianità in quanto vanno contro alla normativa vigente.