Continua a tenere banco il tanto discusso argomento della riforma Pensioni 2017 che rischia di diventare il tema più chiacchierato dell'ultimo periodo soprattutto a causa dei tanti ritardi per quanto riguarda l'avvio dell'uscita anticipata tramite il nuovo intervento dell'Ape social e per i lavoratori precoci che possono accedere alla cosiddetta Quota 41. Proprio a riguardo, si sono fatti sentire i sindacati, in occasione dell'audizione in commissione Bilancio alla Camera dei Deputati. Ecco qual è la loro richiesta.
Riforma pensioni, i sindacati vogliono ampliare la platea
Quella appena trascorsa è stata una settimana molto calda per quanto riguarda il tema riforma pensioni. A seguito dei provvedimenti dei giorni scorsi, come riportato da Pensionioggi.it, la richiesta più rilevante da parte dei sindacati è quella di ampliare i beneficiari per l'Ape social e per l'uscita anticipata tramite la quota 41 dei lavoratori precoci. L'obiettivo sarebbe quello di includere tra i lavoratori addetti alle mansioni usuranti una maggiore cerchia di categorie di lavoratori, allargando i requisiti.
Secondo Maurizio Petriccioli della Cisl, infatti, deve essere data la possibilità di accedere all'Ape agevolata anche a chi a svolto per i lavori cosiddetti gravosi per 5 anni negli ultimi 7, allargando di fatto la franchigia da 12 a 24 mesi di non lavoro.
Un'altra ipotesi che andrebbe valutata, sempre stando alle dichiarazioni della Cgil, sarebbe quella di abbassare il requisito contributivo da 36 a 35 o ancora meglio a 30 anni come stabilito per gli altri profili di tutela.
Secondo i sindacati queste modifiche potrebbero arrivare grazie a degli emendamenti durante l'esame parlamentare del decreto legge, con l'obbiettivo di inserire alcuni correttivi che permettano l'inclusione tra i beneficiari di Ape social e quota 41 anche di coloro che dopo aver perso il lavoro non hanno potuto godere della disoccupazione a causa della mancanza dei requisiti utili e degli operai agricoli, purché questi siano da almeno 3 mesi in stato di inoccupazione.
Per quanto riguarda i lavoratori agricoli, infatti, allo stato attuale l'uscita anticipata tramite Ape social sarebbe preclusa perché la disoccupazione speciale agricola viene erogata nell'anno successivo a quello della maturazione dell'evento. A questo punto non ci resta che attendere ulteriori notizie a riguardo, sperando in un esito positivo.