Continua ad essere il tema della riforma Pensioni l'argomento più caldo di questi giorni e più che mai di attualità in Italia. Vuoi per le indiscrezioni che arrivano di giorno in giorno, vuoi per le polemiche che le stesse suscitano, non si fa che parlare di Ape social, lavoratori precoci e pensioni anticipate. E indovinate un po', anche in questo articolo focalizzeremo l'attenzione proprio su questo, in particolare sulla franchigia di 12 mesi inserita nella manovra finalizzata al raggiungimento dei sei anni continuativi per quanto riguarda i lavori gravosi.
L'articolo 54 del decreto legge, che è stato pubblicato ieri nella Gazzetta Ufficiale, infatti conferma la presenza della franchigia. Secondo gli allegati C ed E alla legge di bilancio del 2017, tutti i lavoratori dipendenti che hanno almeno sei anni continuativi di lavoro potranno chiedere l'Ape social a partire dall'1 maggio prossimo, cioè la prestazione assistenziale gratuita che farà da accompagnamento fino al raggiungimento del diritto alla pensione, se in possesso di 63 anni di età e almeno 36 anni di contributi, oppure, se in possesso di 41 anni di contributi a prescindere dall'età, a condizione che si vantino almeno 12 mesi di lavoro prima di aver compiuto i 19 anni di età.
Riforma pensioni, le categorie ammesse
Potranno beneficiare di tale sussidio tutti i lavoratori che risultano essere:
- operai di industria edile, estrattiva o di manutenzione degli edifici
- conduttori di gru o macchinari simili per la perforazione nelle costruzioni
- conduttori di convogli ferroviari e personale in viaggio
- conduttori di camion o mezzi pesanti
- conciatori di pelli e pellicce
- personale infermieristico e ostetriche con lavoro a turni
- facchini e addetti a spostamento merci
- addetti all'assistenza di persone in condizioni difficoltose
- operatori ecologici
- insegnanti di scuola dell'infanzia
- educatori di asilo nido
- personale di servizi di pulizia
Grazie alla franchigia approvata dal Governo, è possibile ricercare i sei anni di attività gravose o rischiose sul periodo dei sette anni precedenti dal momento in cui decorre l'Ape social o della pensione anticipata con 41 anni di contribuzione per i lavoratori precoci.
È possibile, quindi, recuperare nel settimo anno prima della pensione dei periodi di interruzione lavorativa che sono presenti negli ultimi sei anni, ma entro e non oltre 12 mesi. Un esempio pratico:
Se tra 2011 e 2017, c'è stato un periodo di interruzione lavorativa pari a 12 mesi, il lavoratore avrà il diritto alla pensione anticipata nel caso in cui tra il 2010 e il 2011 avesse svolto attività gravose per 12 mesi.
Per quanto riguarda i lavoratori precoci, l'attività lavorativa gravosa deve risultare svolta nel momento in cui si beneficia dell'Ape social o del pensionamento con 41 anni di contributi. Con questa modifica, finalmente, si dà la possibilità dello sblocco dei decreti ministeriali su Ape social e lavoratori precoci.