Novità importanti per quanto riguarda la legge 104 sui permessi da poter prendere dal Lavoro. Ma non solo questo, visto che le disposizioni della legge numero 75 del 2016 e della sentenza della Corte Costituzionale numero 2013 del 2016 allargano le possibilità di acquisire le domande anche di coloro che sono uniti civilmente e dei conviventi di fatto. Nuove prospettive, quindi, si pongono per le opportunità di richiedere permessi da parte dei lavoratori dipendenti per l'assistenza ai soggetti con disabilità rientranti in unione civile in situazioni di gravità.

Cosa ha chiarito l'Inps

Sul sito dell'Inps si può leggere che, alla luce delle novità disposte dalla legge, sono state implementate anche le modalità di presentazione delle domande. In particolare è stato effettuato un ampliamento dei sistemi informatici, in modo che i permessi alla legge 104 possano essere richiesti anche con modalità telematica in maniera più efficace.

I lavoratori che vogliono assistere un familiare disabile devono richiedere il permesso con un congruo preavviso, come è stabilito da uno dei punti dell'atto di indirizzo sui rinnovi contrattuali disposti dalla Pubblica Amministrazione. A questo proposito è stato specificato che il preavviso delle richieste potrà essere programmato anche secondo una cadenza mensile.

L'obiettivo è quello di riuscire a mettere d'accordo le esigenze di funzionalità degli uffici e l'organizzazione delle attività con i bisogni dei lavoratori che hanno l'esigenza di assistere un familiare in situazione di handicap grave.

L'Inps ha fatto presente queste nuove disposizioni per mezzo della circolare numero 38 del 2017, con la quale ha dato le istruzioni operative per la concessione dei permessi e del congedo straordinario.

Chi ha diritto ai permessi della legge 104

I permessi retribuiti introdotti dalla legge 104 spettano ai lavoratori dipendenti in situazioni di handicap grave. Le domande possono essere fatte anche da parte di genitori di figli disabili, dal coniuge, dai parenti affini entro il secondo grado. Il diritto viene esteso anche ai parenti di terzo grado, quando i genitori o il coniuge della persona con disabilità hanno superato i 65 anni di età, quando hanno patologie invalidanti o se sono deceduti. I permessi previsti non spettano ai lavoratori a domicilio, agli addetti ai lavori domestici, ai lavoratori agricoli a tempo determinato e nemmeno ai lavoratori autonomi.