Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 28 giugno 2017 vedono protagonista ancora una volta l'APE sociale e la Quota 41. Queste due misure sembrano riscontrare infatti un grande successo tra coloro che possono vantare i requisiti utili di utilizzo, anche considerando l'elevato numero di domande ricevute in brevissimo tempo dall'Inps. D'altra parte, emergono anche tante criticità che rendono particolarmente difficile (ed a volte impossibile) la maturazione e certificazione dei requisiti, così come evidenziato in una recente lettera dei sindacati indirizzata al Governo.

Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni anticipate, Ape e Q41 sopra le 30mila domande

Prosegue senza sosta l'inoltro delle domande di pensionamento tramite APE sociale e Q41 da parte dei lavoratori, che in breve tempo hanno superato la soglia oltre 30mila unità. L'Inps ha infatti reso noto tramite un comunicato stampa che alle 18.00 dello scorso 26 giugno erano state inviate 19348 richieste di certificazione per i requisiti di accesso all'APE sociale e 10644 domande di certificazione per i requisiti della Quota 41 destinata ai lavoratori precoci. Lo stesso istituto di pubblica previdenza dovrà fornire una risposta ai lavoratori entro il prossimo 15/10 dell'anno corrente, formulando un'accoglimento o un rigetto delle richieste.

Pensioni flessibili, i sindacati chiedono di correggere i criteri di accesso

La difficoltà di acceso alle misure appena riportate ha portato all'invio di una nuova lettera da parte dei sindacati indirizzata al Governo, con la quale si chiede di intervenire per correggere le principali criticità emerse dopo la pubblicazione delle circolari Inps n.

99/2017 e 100/2017. Le parti sociali (Cgil, Cisl e Uil) chiedono in via unitaria di sanare innanzitutto la situazioni dei lavoratori che svolgono attività gravose e che si trovano costretti a produrre una documentazione dal proprio datore di lavoro. Spesso questa richiesta provoca gravi ritardi, se non la stessa impossibilità di inviare la domanda.

Tra le soluzioni proposte la possibilità di posticipare l'invio del documento o di autocertificare la propria condizione lavorativa. In secondo luogo, si ricorda il problema del mondo della scuola, che risulta caratterizzato da un calendario incompatibile rispetto alle scadenze imposte per le nuove misure di flessibilità Inps. Altre richieste di intervento riguardano i requisiti contributivi ed in particolare i versamenti negli enti privati o quelli esteri, oltre alla cumulabilità dell'APE con i redditi da lavoro.

Riforma previdenziale, nuova presa di posizione sulla FASE 2

Dopo le recenti critiche del Presidente Inps Tito Boeri sulla possibile sterilizzazione dell'aspettativa di vita non si è fatta attendere la risposta dei sindacati.

Pur richiamando la necessità di mantenere l'equilibrio tra sostenibilità finanziaria e sociale, la Cisl ha ricordato che non si può trascurare le ragioni dell'equità sociale. "La fase 2 dell’intesa del 28 settembre prevede la possibilità di interventi volti a neutralizzare l’adeguamento dei requisiti pensionistici all’incremento della speranza di vita per alcune categorie di lavoratrici e lavoratori", ha spiegato a tal proposito il Segretario Confederale Cisl Maurizio Petriccioli. "Ciò significa tenere conto dell’equità, per evitare che lavoratori e lavoratrici con un’aspettativa di vita inferiore alla media vengano danneggiati e che i giovani subiscano una doppia penalizzazione, per effetto dell’aumento progressivo dei requisiti per il pensionamento e del taglio dei trattamenti futuri".

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