Gli ultimi aggiornamenti sulle Pensioni ad oggi 4 giugno vedono coinvolti i rimborsi Inps relativi al Decreto Poletti e risalenti a luglio 2015, con la possibilità che la Consulta possa esprimersi in merito alla costituzionalità del meccanismo scelto dal Governo per adempiere alla perequazione degli assegni. Nel frattempo arrivano importanti novità anche sui lavoratori transfrontalieri, mentre ci troviamo purtroppo a constatare che prosegue la situazione di stallo sulla flessibilità previdenziale e sui decreti attuativi per l'APE sociale e la Quota 41 in Gazzetta Ufficiale.

Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni e adeguamenti all'inflazione: possibile un nuovo ricorso ai giudici costituzionali

Partiamo dalla vicenda dei rimborsi previdenziali decisi nel luglio del 2015 dopo il blocco della perequazione per coloro che percepiscono pensioni superiori a sei volte l'assegno minimo erogato dall'Inps. Il provvedimento era previsto nella D.L. n. 85 del 2015 e andava a riordinare la materia degli adeguamenti al costo della vita dopo i tagli decisi per il biennio 2012-13. A tal proposito, molti pensionati lamentano l'ingiustizia subita con il congelamento degli adeguamenti, ma anche chi li ha percepiti risultando vicino alla soglia massima ha visto arrivare rimborsi molto contenuti.

La Corte Costituzionale potrebbe quindi essere chiamata ad esprimersi nuovamente sulla vicenda, dopo la sentenza n. 70 del 2015 che ha impegnato in passato il Governo a porre un rimedio alla situazione.

Sui trattamenti previdenziali dei transfrontalieri l'Italia è chiamata a risarcire i cittadini

Arriva invece dalla Corte di giustizia europea una nuova sentenza con la quale si chiede all'Italia di risarcire i lavoratori frontalieri che si sono visti ricalcolare il proprio assegno pensionistico in via retroattiva.

Con la sentenza si chiede all'Italia di risarcire circa 900.000 € a otto pensionati che in passato avevano lavorato in Svizzera. La vicenda riguarda alcuni lavoratori che erano stati impiegati nel Paese elvetico in passato e che dopo aver trasferito la propria contribuzione all'Inps si sono visti disattendere la Convenzione Italo - Svizzera siglata sulla sicurezza sociale.

Pensioni anticipate: per APE sociale e Quota 41 si resta ancora in attesa del riscontro definitivo

Infine, ci troviamo a ribadire nuovamente come la situazione dei decreti attuativi sull'APE sociale e la Quota 41 per i lavoratori precoci resti ancora in una fase di stallo. Il mancato arrivo in Gazzetta Ufficiale dei DPCM non permette infatti la pubblicazione della circolare Inps con le istruzioni operative, ed in ultima istanza rende impossibile l'inoltro delle domande di quiescenza. I lavoratori chiedono che la situazione si sblocchi nel più breve tempo possibile, anche considerando che la scadenza per la prima finestra utile all'invio delle domande si concluderà il prossimo 15 luglio. Come da nostra prassi, restiamo a disposizione nel caso desideriate aggiungere un nuovo commento nel sito. Mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulle pensioni vi ricordiamo di usare la funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo.