Ancora attesa per la riapertura della cosiddetta Fase 2 dell'accordo siglato lo scorso autunno a Palazzo Chigi fra l'esecutivo e le organizzazioni sindacali. Opzione donna, ottava salvaguardia, previdenza complementare e argomento giovani: sono ancora tante le delicate questioni da affrontare ma il Governo prende ancora tempo per riaprire la Fase 2.

Ancora pochi giorni all'entra in vigore dell'Ape volontario

Potrebbero mancare ancora pochi giorni alla pubblicazione del decreto attuativo sull'Ape volontario che chiuderebbe definitivamente la prima fase del capitolo sulla previdenza.

Il decreto, infatti, è passato già in esame al Consiglio di Stato che in breve termine dovrà esprimere il proprio parere per poi affrontare il passaggio del decreto al vaglio della Corte dei Conti e la successiva pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

I sindacati premono il Governo sulla Fase 2

Intanto, continuano gli incontri con le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil che continuano a premere sull'esecutivo per l'avvio della seconda fase. Significativo è stato il confronto dello scorso 4 luglio che ha portato alla proposta unitaria delle parti sociali per quanto riguarda il blocco dell'innalzamento dell'età pensionabile dovuto all'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita. Il prossimo incontro è fissato per giovedì 13 luglio e si spera che il Governo Gentiloni sia realmente intenzionato ad avviare la Fase 2 per affrontare i temi ancora irrisolti.

Lo si intuisce anche dalle recenti dichiarazioni del segretario confederale dalla Flc-Cgil Roberto Ghiselli rilasciate su Radio Articoli 1: "La Fase 2 dovrebbe rimettere mano a cose importanti per noi come la pensione di garanzia per i giovani, la flessibilità in uscita, il legame tra pensionamento e aspettativa di vita, la previdenza integrativa e il lavoro di cura".

Sono solo alcuni degli argomenti menzionati da Ghiselli: infatti, anche la proroga del regime sperimentale donna e la riapertura dell'ottava misura di salvaguardia a favore degli esodati rientrerebbero nei piani dei sindacati.

Intanto, il Governo Gentiloni avrebbe alcune proposte pronte per essere discusse a margine del prossimo confronto.

Si tratta del riscatto della laurea ai fini contributivi, del riconoscimento dei lavori di cura alle lavoratrici oltre ad un intervento sulla previdenza integrativa che possa dare la possibilità di anticipare l'uscita ai lavoratori e alle lavoratrici che raggiungono i 63 anni di età anagrafica.