Torniamo ad aggiornare i lettori della nostra rubrica “Parola ai Comitati” e della pagina Facebook “Riforma Pensioni e lavoro” con una nuova intervista. Oggi abbiamo fatto il punto della situazione assieme a Mauro D’Achille, moderatore del Gruppo “lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti”.
L'intervista a Mauro D'Achille
Partiamo dalle ultime novità sulla flessibilità in uscita: lei è stato presente alla recente conferenza sui rapporti tra generazioni e riforma previdenziale. Qual è stata la sua impressione sulle tematiche discusse?
In effetti si, ho fatto parte della delegazione del mio gruppo "lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti" a quella riunione, invitati dal Prof.
Nannicini. Ho notato che oltre ai politici ed ai sindacati c'erano altri gruppi, segno che il tema trattato voleva essere quanto più possibile condiviso e pubblicizzato. I rapporti tra sindacati e Governo mi sono sembrati cortesi ma decisamente fermi, non mi sembrava che i sindacati fossero decisi a cedere qualcosa su quelle che sono state le richieste presentate, anzi, hanno rilanciato proposte originali ed innovative. Al che il Governo ha risposto con alcuni membri in maniera attendista, con altri in maniera possibilista. Il più chiaro come sempre è stato il prof Nannicini, che si può considerare il padre di questa mini-riforma... ed in quanto tale, perfettamente padrone di ogni argomento trattato.
Entrando nel merito della sua attività di moderatore, può raccontarci in che modo sono stati accolti gli ultimi provvedimenti di flessibilità previdenziale (come l’APE sociale e la nuova Quota 41) nel suo gruppo e quali sono le principali richieste di estensione al riguardo?
All'interno del mio gruppo vi è molta rabbia tra i lavoratori, il nostro motto è da sempre "41 per tutti, senza se e senza ma" quindi le aspettative, fino a quando non lo otterremo saranno sempre deluse.
Con l'attuazione di questa riforma c'è stata una suddivisione tra precoci e non, quindi i "non" si sono immediatamente sentiti esclusi e non hanno certo fatto mancare tutto il loro risentimento. Altra suddivisione c'è stata tra i beneficiari e coloro che invece, pur essendo precoci, non rientrano in nessuna delle categorie riconosciute come svantaggiate, reagendo esattamente come i non precoci.
Un altro tema molto discusso riguarda la possibile applicazione del parametro dell’AdV nel 2019 sui requisiti contributivi e anagrafici di pensionamento: come viene percepita la questione dai vostri iscritti?
Adesso ci si aspetta quanto meno uno sconto della vita lavorativa pari alla aspettativa di vita, della quale chiediamo il blocco o almeno la rimodulazione sia nel tempo che nella misura. Sembra che finalmente anche questo argomento sia stato preso nella giusta considerazione, non solo dai sindacati che fin dall'inizio della nostra storia si sono schierati decisamente con noi, ma anche da parte degli organi governativi. In tal senso, si sono espressi favorevolmente sia il Ministro Poletti che il Prof.Nannicini e da stamane addirittura il Segretario del PD Renzi.
Ciononostante, ancora non si crede che tale blocco sarà sancito: troppe sono state le promesse disattese e in molti pensano che siano semplicemente promesse preelettorali, nonostante l'esposizione mediatica di tali importanti personaggi politici. Personalmente sono fiducioso!
Infine, per quanto concerne la FASE 2 della riforma previdenziale, quali sono le aspettative dei lavoratori e quali, per la sua esperienza di moderatore, le tematiche da affrontare con maggiore urgenza?
Per quanto riguarda la fase due, è ancora presto per parlarne... Mancano ancora indicazioni, se non quelle di massima, su come si intende intervenire per il riconoscimento del lavoro di cura e soprattutto per le pensioni delle generazioni future.
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