Per i pensionati la quattordicesima è provvisoria. Circa 3,8 milioni di contribuenti Inps hanno ricevuto all’inizio del mese di luglio la quattordicesima. Si tratta di un bonus aggiuntivo alle Pensioni corrisposto una volta l’anno a favore degli assegni al di sotto di 2 volte il trattamento minimo erogato dall’Inps. Insieme all’assegno, però, i pensionati hanno ricevuto anche una lettera di spiegazione da parte dell’Istituto che si conclude con la frase ‘Tale importo viene corrisposto in via provvisoria’. Una puntualizzazione che per molti è suonata come il preavviso di una beffa in arrivo, vale a dire una richiesta di restituzione della quattordicesima.
Ma vediamo il perché di questa lettera ad il motivo della precisazione da parte dell’Inps.
Quattordicesima pensioni provvisoria: la lettera dell’Inps
E’ successo, negli anni scorsi, che molti pensionati si siano visti richiedere la restituzione della quattordicesima appena erogata dall’Inps a causa di errori nei calcoli per individuare gli aventi diritto. Nel tentativo di evitare le inevitabili polemiche nel caso in cui l’evento dovesse ripetersi anche nel 2017, a maggior ragione in virtù del fatto che la platea di beneficiari si è notevolmente ampliata, l’Inps ha inviato ai pensionati una lettera contenente il calcolo del reddito annuo e la comunicazione dell’importo della quattordicesima spettante a seconda del reddito e degli anni di contribuzione.
Come anticipato, nella lettera non si esclude la possibilità di una richiesta di restituzione dell’extra bonus nel caso siano riscontrati errori di calcolo, suscitando allarme in tutti quei pensionati che hanno fatto affidamento su questo assegno aggiuntivo per effettuare spese finora rinviate o addirittura per saldare debiti.
Una comunicazione di ‘quattordicesima provvisoria’, quindi, che appare come un ‘mettere la mani avanti’ da parte dell’Istituto presieduto da Tito Boeri.
Come controllare l’esattezza dell’importo della quattordicesima
Un primo calcolo sulla effettiva legittimità della ‘quattordicesima provvisoria’ può comunque essere fatto confrontando le cifre indicate nella lettera dell’Inps con quelli che sono gli scaglioni di reddito previsti per l’erogazione dell’assegno aggiuntivo.
Per i redditi compresi entro i 9.786,86 euro annui (1,5 volte il trattamento minimo):
- fino a 15 anni di contributi versati, 437 euro;
- da 15 a 25 anni di contributi versati, 546 euro;
- oltre 25 anni di contributi versati: 655 euro.
Per i redditi compresi entro i 13.049,14 euro annui (2 volte il trattamento minimo):
- fino a 15 anni di contributi versati, 335 euro;
- da 15 a 25 anni di contributi versati, 420 euro;
- oltre 25 anni di contributi versati: 504 euro.
Nel caso in cui l’importo aggiuntivo ricevuto sulla pensione sia inferiore a quello indicato nella tabella sopra riportata, il consiglio è quello di rivolgersi al più presto ad un patronato per fare ricorso. Nel caso in cui, invece, la cifra sia superiore o sia superiore il reddito effettivamente percepito nel 2016, è lecito attendersi una richiesta di restituzione da parte dell’Inps