In uno dei suoi ultimi interventi sul tema Pensioni, il senatore Maurizio Sacconi ha parlato della riforma Fornero, sottolineando alcuni dati che forse non tutti tra i lavoratori precoci conoscono. Ricordiamo come quella della Fornero sia una delle leggi più odiate dai precoci e dagli esodati stessi, per cui il Governo ha dovuto varare 8 salvaguardie, come ricordato nelle ultime ore. L'innalzamento di 5 anni dell'età della pensione di vecchiaia con il contemporaneo semaforo verde all'adeguamento automatico dell'età pensionabile all'aspettativa di vita hanno reso molto più complicato il processo di raggiungimento della pensione in Italia.
Legge Fornero, le rivelazioni di Maurizio Sacconi
Introducendo l'argomento con una premessa biblica - "è come mettere il vino nuovo nell'otre vecchia" - in riferimento all'errore commesso dalla politica in questi ultimi anni nel cercare di risolvere problemi attuali con strumenti vecchi, nel suo intervento sul sito Formiche.net Maurizio Sacconi ha parlato di quelle che possiamo definire come le origini della riforma pensionistica del 2011. Il presidente in carica della Commissione Lavoro al Senato (collega di Cesare Damiano ndr) ha rilevato che il testo della legge fu disegnato dal prof. Castellino nei primi anni '80. La situazione del mercato di lavoro di allora rispetto a ciò che viviamo oggi in Italia è completamente differente.
Allora il mercato era stabile, condizione quanto più lontana possibile da quella di oggi. Ecco perché "è come mettere il vino nuovo nell'otre vecchia", parabola citata come premessa del suo discorso da Sacconi, che negli ultimi giorni è intervenuto al fianco di Cesare Damiano per promuovere la loro richiesta bipartisan: un rinvio strutturale dell'aspettativa di vita, posticipando l'adeguamento automatico che porterebbe dal 2019 l'età di pensionamento a 67 anni.
"Modello di riforma rigido e socialmente insostenibile"
Proseguendo nel suo intervento, Maurizio Sacconi ha bocciato sonoramente la legge Fornero, definendo il suo modello "rigido e socialmente insostenibile". Nella critica alla riforma delle pensioni varata durante il governo tecnico del premier Mario Monti, il senatore Sacconi ha anche citato il caso degli esodati e dei lavoratori precoci, tra i più colpiti dalle conseguenze della rigidità della legge, senza dimenticare anche coloro che risulteranno beneficiari dell'Ape social, l'anticipo pensionistico agevolato studiato dall'esecutivo Renzi e introdotto nella Legge di Stabilità per il 2017, il cui decreto attuativo è stato pubblicato nel giugno di quest'anno sotto il governo Gentiloni.
In conclusione, il collega di Cesare Damiano ha ribadito la propria convinzione nel rendere più flessibile e graduale il sistema legato all'aspettativa di vita, senza per questo abolire quelli che sono definiti "gli stabilizzatori", rispondendo così indirettamente al presidente dell'Inps Tito Boeri.
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