La riforma Pensioni della Fornero finisce ancora sotto attacco. Stavolta, anche se non direttamente, l'accusatrice è Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, incarico che ricoprirà fino al prossimo anno (2018), stagione in cui terminerà il suo mandato. La Camusso si è raccontata in un'intervista del giornalista Marco Damilano, pubblicata nella giornata di ieri su L'Espresso. Un'intervista profonda nei contenuti, tra cui ha trovato spazio anche l'argomento pensioni, tema che sarà al centro del dibattito politico nei prossimi giorni in vista dell'incontro di domani tra Governo e sindacati sulla fase 2, durante la quale sarà presente anche la Cgil attraverso la figura del segretario confederale Roberto Ghiselli.

Legge Fornero un errore per la Camusso

L'intervista che la Camusso ha concesso al giornalista Marco Damilano, vice direttore de L'Espresso, è destinata a sollevare numerose polemiche, per via di quanto affermato dall'attuale segretaria nazionale del più importante sindacato italiano, la Cgil. Parlando della sinistra italiana e di quello che dovrebbe essere l'obiettivo primario per il prossimo futuro, ovvero il ritorno della felicità nel Bel Paese, la Camusso ha sottolineato che è necessario riconoscere l'errore commesso in questi ultimi anni. Uno di questi, come ha detto la segretaria della Cgil, è la riforma Fornero, una delle leggi più odiate da parte dei lavoratori italiani e di cui si continuano ancora oggi, a distanza di 6 anni, ad avvertire le conseguenze più disastrose, come ad esempio il blocco della flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, uno dei fattori determinanti secondo gli esperti per la difficoltà dei giovani di trovare occupazione.

Assumersi la propria responsabilità

Rivolgendosi alla sinistra italiana, la Camusso ha pronunciato testuali parole: "Ora bisogna avere il coraggio di dire che sono state scelte sbagliate". Non usa troppi giri di parole la numero uno della Cgil per esporre quello che è il suo pensiero in merito agli errori commessi in tutti questi anni, sottolineando che - così come per la legge Fornero - "sono stati passaggi approvati da tutti".

Tornando all'attualità, che nei prossimi giorni, settimane e mesi avrà un nome ben preciso, vale a dire fase 2, per domani è previsto il secondo incontro tra Governo e sindacati presso la sede del Ministero del Lavoro. Il confronto della settimana scorsa, a detta di Roberto Ghiselli (Cgil) è stato soltanto interlocutorio. Per la giornata di domani invece la speranza da parte delle sigle sindacali è che si possa entrare finalmente nel merito e discutere così di quelli che rimangono ancora problemi irrisolti per i lavoratori di oggi e di domani.

Ci si batterà per la cosiddetta pensione di garanzia ma verranno riprese anche alcune battaglie che durano da mesi, come la Quota 41 per tutti i lavoratori precoci e la proroga di Opzione Donna al 2018.

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