Il grande interesse e riscontro di pubblico che stanno avendo le nuove misure di flessibilità previdenziale hanno portato al centro del dibattito pubblico la rigidità delle regole di accesso all'Inps, ma hanno rappresentato anche la conferma che il disagio sociale in età avanzata resta molto elevato e attende ancora nuove risposte. Ne sembrano consapevoli gli stessi ideatori dell'APE sociale, a partire dal Responsabile per il lavoro nella Segreteria PD Tommaso Nannicini, che in una sua recente intervista al Quotidiano Nazionale ha sottolineato la necessità di porre rimedio rispetto ai nodi ancora da sciogliere che caratterizzano la misura.
"Vanno risolte alcune storture dell'APE sociale", ha spiegato il Professore in una recente intervista rilasciata per il QN. L'idea è di aprire la misura anche ai disoccupati che siano rimasti senza lavoro dopo aver sottoscritto dei contratti a termine. Bisognerà poi ampliare le risorse per accogliere le domande che rischiano di restare tagliate fuori a causa dei limiti di budget, mentre rispetto alle altre misure previste in LdB2017 è necessario "far subito partire l'APE volontaria", perché "oltre settembre sarebbe dannoso e incomprensibile". Infine, Nannicini sottolinea la necessità di rendere strutturali le due misure di flessibilità, visto che al momento restano una semplice sperimentazione.
Pensioni anticipate: nella FASE 1 persistono elementi di iniquità
Che la questione della flessibilità previdenziale sia ancora lontana dal potersi dire conclusa lo hanno ricordato anche i sindacati negli scorsi giorni, sia volgendo il proprio sguardo all'attuazione della c.d. FASE 1 della riforma, sia guardando ai prossimi impegni relativi al confronto per la FASE 2.
"La fase uno ha provato a misurarsi con l'equità del sistema e a dare risposte, ma sono stati lasciati elementi di iniquità che discriminano", ha ricordato a tal proposito la leader della Cgil Susanna Camusso. Il riferimento va, ad esempio, al fatto di "aver alzato l'asticella dell'età pensionabile che ha di nuovo buttato fuori le donne".
Anche la Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan è intervenuta negli scorsi giorni al riguardo, spiegando che "l'APE sociale è un tassello importante di una controriforma delle Pensioni a cui la Cisl e tutto il movimento sindacale ha lavorato con grande determinazione in questi anni". Anche la Uil ha lanciato recentemente un nuovo richiamo sulla necessità di aprire le regole di accesso alla previdenza, ricordando la volontà di "proseguire il confronto con il MdL sulla seconda fase della riforma previdenziale, per garantire pensioni dignitose ai giovani e per bloccare l'assurdo innalzamento automatico dell'età pensionabile".
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