Da un anno a questa parte migliaia di docenti in Italia seguono l'iter relativo al prossimo concorso a loro riservato. Nello specifico, si tratta del concorso che permette di accedere ad un percorso di formazione e di tirocinio, meglio conosciuto con l'acronimo FIT (Formazione Iniziale e Tirocinio).

Decaduto ormai il famigerato percorso abilitante TFA (Tirocinio Formativo Attivo), il ministero dell'Istruzione ha pensato di dare una svolta alle modalità di assunzione del personale docente nelle scuole italiane. Il concorso, secondo le prime indiscrezioni del Miur, dovrebbe essere bandito nel 2018.

Ma, attualmente, non vi è nulla di certo.

Come si accede al concorso FIT?

Mesi fa il ministero ha solo dato un accenno alle modalità di accesso al concorso. In particolare, tutti coloro che intendono partecipare al concorso fit 2018, inclusi i neolaureati, dovrebbero acquisire 24 cfu integrativi relativi a discipline psicologiche, antropologiche e sociologiche. Da qualche mese ormai i docenti, o aspiranti tali, sono in trepida attesa del decreto legge definitivo, che possa fare chiarezza una volta per tutte sulle modalità di acquisizione dei 24 cfu necessari per accedere al suddetto concorso.

Chi, invece, si trova nel mondo universitario e intende nel futuro svolgere la professione di insegnante, dovrebbe acquisire i succitati 24 cfu durante il percorso universitario.

Ciò comunque determina un allungamento dei tempi per il raggiungimento della laurea.

Entro Ferragosto ci sarà il decreto oppure no?

Nonostante tutte le preoccupazioni, il ministero prova a rassicurare gli interessati, garantendo di far conoscere i dettagli del decreto, tanto atteso, entro e non oltre la data di Ferragosto. Si ricorda che inizialmente è stato comunicato che il decreto sarebbe uscito entro la fine del mese di luglio.

A causa di slittamenti vari e problemi tecnici diversi, il Miur assicura che tutto sarà chiarito prima della pausa estiva di metà agosto.

I dettagli saranno relativi al costo massimo, che non dovrebbe superare i 500 euro totali, tetto stabilito per le Università statali. Inoltre, il decreto evidenzierà se i 24 cfu potranno o meno essere acquisiti separatamente, nel caso in cui alcuni docenti ne avessero già conseguiti una parte, magari durante il loro percorso di studi universitari.

E ancora, dovrebbero essere presi in conto anche quei CFU ottenuti mediante master e scuole di specializzazione e, molto probabilmente, anche quelli acquisiti durante il dottorato di ricerca. In ogni caso, non resta che attendere il definitivo decreto legge, con i chiarimenti necessari che permettano ai docenti di attivarsi al più presto.