Valeria Fedeli, ministra dell'Istruzione, in un'intervista a Radio24 è intervenuta sulla questione della vaccinazione per i bambini che andranno all'asilo nido o alla Scuola d'infanzia. Il caso, molto dibattuto in rete e tra i mass media, locali e nazionali, è destinato a far discutere ancora. I vaccini e, soprattutto, i casi di morbillo, hanno caratterizzato gran parte dell'estate 2017, fino alla legge della ministra della Salute Lorenzin, che rende obbligatorie le vaccinazioni per le iscrizioni a scuola dei bambini dai 0 ai 6 anni e multe per i genitori che decidono di non vaccinare i propri figli dai 6 ai 16 anni (scuola dell'obbligo).
Scuola, bambini 0-6 anni: basta la documentazione di richiesta del vaccino
In classe anche senza vaccino, a patto che la richiesta sia stata fatta e si abbia documentazione di essa. Questa, in sintesi, la conferma della ministra Fedeli, sull'iscrizione a scuola dei più piccoli. La numero uno del ministero della pubblica istruzione ha, infatti, sottolineato come, in alcuni casi, possa accadere che la struttura a cui ci si rivolge per la vaccinazione dia appuntamento ai genitori un paio di mesi dopo. Il ritardo, come è logico, non è dipeso dalla famiglia del bambino, ma da cause esterne (leggi azienda sanitaria) che non può garantire il vaccino entro la data ultima fissata per l'invio della documentazione alle scuole, quella del 10 settembre.
Sulla data, ha ribadito la Fedeli, non verranno concesse proroghe. Ciò significa che le famiglie avranno tempo fino al prossimo 10 settembre per procurarsi la necessaria documentazione e vaccinare il proprio bambino. Nel caso non venga fatta la richiesta, e dunque non si presenti almeno la documentazione che accerti la domanda presentata all'azienda sanitaria, entro tassativamente il giorno 10 del prossimo mese, l'iscrizione del proprio figlio all'asilo nido o alla scuola dell'infanzia non potrà essere completata.
L'opera del Miur
Ai microfoni di Radio24 la ministra Valeria Fedeli ha, inoltre, aggiunto che il Miur si sta adoperando da tempo con i diversi enti provinciali, uffici scolastici e servizi sanitari locali al fine di rendere sempre più agevole l'acquisizione, da parte dei genitori, di tutta la documentazione necessaria.
Allo stesso tempo, prosegue la campagna di sensibilizzazione nei confronti di chi condivide una posizione contraria sui vaccini, considerandoli non sicuri per il proprio figlio. Secondo la ministra, è necessario convincere, coinvolgere tali persone affinché si rendano conto dell'importanza del vaccino non soltanto sui loro bambini ma anche per l'intera comunità.