I lavoratori del settore turistico, degli stabilimenti balneari e così via, sono tra i maggiori fruitori delle disoccupazioni indennizzate da parte dell’Inps. La tipologia di lavoro strettamente legata ad uno o più peridi dell’anno, costringono questi lavoratori, a ricorrere annualmente alla disoccupazione Inps. Allo stesso tempo, questi soggetti risultano i più penalizzati per via della nuova indennità che dal 2015 risulta l’unica erogata dall’Inps nella circostanza della perdita involontaria del lavoro. La naspi. Dopo vari interventi tampone susseguitisi alla nascita della Naspi, proprio per detonare l’evidente penalizzazione per questi lavoratori, che sarà sfuggita ai legislatori quando hanno partorito la Naspi, il 31 agosto l’Inps ne ha presentato un altro.

Ecco le novità per i lavoratori che in questi giorni sono alle prese con la nuova stagione lavorativa.

La disoccupazione

La Naspi viene erogata per tutti i lavoratori che perdono il posto di lavoro a seguito di licenziamento, termine del contratto o dimissioni per giusta causa. La misura, sia per l’importo che la durata, si rifà al quadriennio precedente l’avvenuta perdita di lavoro. Per gli stagionali il problema è la durata, perché la Naspi si percepisce per un periodo pari alla metà delle settimane lavorate nei 4 anni precedenti. A questo va aggiunto il fatto che i periodi del quadriennio che hanno dato luogo già a disoccupazioni indennizzate, non sono più utili. In pratica, per gli stagionali, che richiedono i sussidi per disoccupati annualmente, restano utili alla durata della Naspi, i periodi di lavoro svolti nell’ultimo anno di lavoro.

Nuovo messaggio Inps

Il 31 luglio l’Inps ha recepito le osservazioni e le precisazioni di una nota del Ministero del Lavoro proprio in argomento Naspi agli stagionali. Il messaggio Inps numero 3172 proprio del 31 luglio scorso, aggiorna le modalità di calcolo della durata del sussidio. Nel 2015, cioè il primo anno di inserimento della Naspi nel panorama normativo italiano, il legislatore salvaguardò gli stagionali allargando il periodo utile alla durata della Naspi.

Nel 2016 invece, si è provveduto a concedere un mese in più di Naspi sempre agli stessi lavoratori del settore. Evidente che si tratta di interventi tampone che non risolvono dal punto di vista normativo il problema per gli stagionali. Questa volta, l’Inps nel suo messaggio corregge il campo per coloro che conti alla mano, percepirebbero una Naspi per una durata inferiore ai 6 mesi.

In questo caso, i periodi precedentemente utilizzati per fruire di altre indennità vengono in qualche modo sdoganati. Nello specifico, il messaggio conferma come in relazione agli eventi di disoccupazione 2016, gli stessi periodi che erano stati salvaguardati per il 2015, cioè quelli che avevano già dato la possibilità ai disoccupati di percepire l’indennità con requisiti ridotti, l’Aspi o la Mini Aspi, sempre nel quadriennio di osservazione, sono utili al calcolo della durata nuovamente. In pratica l’Inps ha ricalcolato i periodi utili per gli eventi di disoccupazione del 2016, evidentemente a favore dei lavoratori. Periodi non percepiti con la Naspi 2016 che potrebbero consentire ai lavoratori di percepire periodi di disoccupazione allungati anche nel 2017.