Arriverà entro pochi giorni la firma del Premier Gentiloni sul meccanismo di pensionamento anticipato tramite APE volontaria. Si tratta di una misura prevista all'interno della Legge di bilancio 2017 e che nelle intenzioni iniziali del legislatore doveva essere pronta a partire dallo scorso maggio. Nella pratica, l'opzione potrebbe comunque conservare validità da tale data grazie alla retroattività, ma quest'ultimo punto è solo uno dei tanti nodi che saranno definitivamente sciolti con la firma del DPCM definitivo, un presupposto fondamentale per poter dare il via libera alla misura.
APE volontaria, ecco i prossimi passaggi da assolvere
Prima di poter entrare definitivamente in funzione, l'ape volontaria dovrà espletare ancora altri tre passaggi, così come già avvenuto per l'APE sociale e la Quota 41 dei lavoratori precoci. Innanzitutto il testo firmato sarà inviato presso la Corte dei Conti, che dovrà siglarlo. Successivamente, sarà pubblicato all'interno della Gazzetta Ufficiale. L'ultimo passaggio necessario per poter dare seguito alle domande sarà quindi la diffusione di un'apposita circolare da parte dell'Inps, all'interno della quale verranno esposte le procedure e le istruzioni operative .Per completare l'intero processo, non dovrebbe comunque essere necessaria più di qualche settimana, quindi l'ok all'APE volontaria dovrebbe arrivare entro la fine del prossimo mese.
Lo schema di funzionamento della misura: ecco i requisiti per accedere
Ricordiamo che per poter accedere all'APE volontaria sarà necessario aver maturato almeno 63 anni di età e 20 anni di contribuzione, oltre ad un assegno minimo Inps di almeno 702,65 €. La misura al momento ha carattere sperimentale e può essere richiesta per un lasso di tempo massimo che separa il lavoratore dalla pensione di 3 anni e 7 mesi, mentre l'opzione restarà disponibile in via sperimentale fino al mese di dicembre 2018.
Il costo dell'operazione è stimato attorno al 3% per gli interessi, il premio assicurativo che chiude il prestito ventennale in caso di premorienza e la quota di partecipazione al fondo di garanzia. Gli interessi risulteranno detraibili dalla dichiarazione dei redditi e potrebbero essere sterilizzati nel tempo dagli adeguamenti all'inflazione annuali garantiti dall'Inps.
Resta l'incognita sul buon esito della domanda per chi ha avuto segnalazioni di mancati pagamenti in relazione a finanziamenti e mutui, visto che l'operazione è legata ai criteri bancari di solvibilità del sottoscrittore.
APE di mercato: le ultime modifiche al DPCM
È da ricordare infine che l'iter del provvedimento si è allungato sia per la complessità insita nel suo meccanismo di funzionamento (che prevede la costruzione di una piattaforma di scambio dati tra Inps e Istituti bancari - assicurativi), sia per le modifiche che si sono rese necessarie in corso d'opera. Tra queste, quelle in arrivo dopo le osservazioni presentate dal Consiglio di Stato sono la retroattività del provvedimento a domanda dell'interessato per coloro che vivono situazioni di disagio in età avanzata, oltre alla creazione di uno strumento di mediazione e conciliazione rispetto alla controparte bancaria.
Saranno poi istituiti degli appositi centri di assistenza al pubblico, che si occuperanno anche di fare informazione sui criteri contrattuali.
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