Le ultime novità riguardo la riforma del lavoro e delle Pensioni anticipate ad oggi 25 agosto 2017 vedono tornare al centro della discussione la c.d. FASE 2 della riforma previdenziale, con alcune nuove dichiarazioni da parte di Giuliano Poletti a margine del Meeting di Rimini. Durante la sua partecipazione all'evento il Ministro del Lavoro ha parlato prima di tutto dell'occupazione giovanile, con il possibile dimezzamento del cuneo fiscale per due o tre anni in favore degli under 30. Una misura che dovrebbe tradursi in circa 300mila nuovi posti di lavoro.

Vi è poi la questione della pensione di garanzia finalizzata a "tutelare i giovani, che oggi hanno carriere che iniziano tardi e si interrompono", mentre in merito alla delicata vicenda dell'aspettativa di vita l'esponente del Governo non ha voluto sbilanciarsi, ipotizzando di tornare sul punto "nel momento in cui l'Istat avrà dato i termini effettivi di questa situazione". Il prossimo 30 agosto ripartirà invece il nuovo tavolo tra i tecnici di MdL/Mef e sindacati, un calendario che proseguirà nelle settimane successive e che dovrà occuparsi anche delle questioni ancora irrisolte in merito all'APE sociale, alla versione volontaria ed alla Quota 41.

Pensioni anticipate, quale sarà l'effettiva platea per l'APE sociale e la Quota 41?

Resta il fatto che le domande di pensionamento anticipato (tramite APE sociale e Quota 41) basate sulla legge di bilancio 2017 risultino ancora al vaglio dell'Inps, che dovrà fornire una risposta entro il prossimo 15 ottobre. Si tratta della prima tranche di circa 66mila richieste (su una platea potenziale massima stimata attorno a 60mila posizioni), sulle quali si sta procedendo ora alle verifiche amministrative necessarie per determinare in quanti possiedano effettivamente i requisiti di legge.

Nel frattempo è aperta la possibilità di inviare comunque la propria domanda tramite le istanze tardive (entro il 30 novembre), ma non è ancora chiaro se dai prossimi confronti tra Governo e sindacati potrà concretizzarsi un allargamento della platea. Parallelamente si attende ormai a giorni la firma del nuovo decreto sull'APE volontaria, che consentirà l'uscita dal lavoro con criteri meno stringenti (63 anni di età, 20 anni di contributi ed una futura pensione Inps non inferiore alle 700 euro circa) seppure con costi maggiori per i richiedenti.

Pensioni flessibili, le richieste dei lavoratori rimasti fuori dalle opzioni

Da sottolineare poi che anche rispetto ai requisiti contributivi dell'APE volontaria siano in molti a restare ancora esclusi dall'operazione di flessibilità previdenziale. Ne abbiamo riscontro tramite la rubrica "Parola ai Comitati" e la nostra pagina Facebook "Riforma pensioni e lavoro", dove tanti partecipanti ci segnalano l'impossibilità di poter fruire di un prepensionamento. Si tratta di persone che non hanno raggiunto i 20 anni di versamenti, oppure che possiedono un futuro assegno non sufficiente ad ottenere il prepensionamento con l'APE volontaria. "Che risposta dare a una sessantaquattrenne con più di 30 anni di contributi e disoccupata che scaduto il contratto non ha più avuto il rinnovo?", si domanda una delle nostre lettrici.

"Io vorrei che qualcuno mi spiegasse perché non riesco ad andarci... compio 64 anni a settembre e sono rimasta a casa per accudire mia mamma invalida nell'87, con 18 anni di contributi: dunque?" si interroga un'altra partecipante alla discussione.

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