Buone notizie per migliaia di beneficiari delle misure previdenziali contenute nella nuova Legge di Stabilità entrata in vigore lo scorso primo gennaio. Dopo mesi di attesa, infatti, le misure sono diventate operative e gli interessati hanno avuto la possibilità di presentare le domande di accesso al fine di anticipare l'uscita dall'attività lavorativa.

Si tratta dell'Ape Sociale e del meccanismo di Quota 41 a favore dei lavoratori precoci, due interventi utili ma parziali che coinvolgono solo una platea ristretta di beneficiari: disoccupati, caregivers, invalidi al 74 % e addetti alle mansioni usuranti che avevano tempo fino alla data del 15 luglio per presentare l'istanza di accesso presso l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

L'Inps avvia il monitoraggio delle richieste

Lo stesso ente, invece, dovrà occuparsi di verificare la sussistenza dei requisiti, inviare le relative certificazioni e stilare la graduatoria finale degli aventi diritto. Sono state circa 66 mila le domande presentate: un numero piuttosto alto rispetto alle previsioni del Governo Gentiloni, il quale avrebbe stanziato circa 370 milioni di euro per far fronte a 60 mila richieste. Come riportato da Pensioni Oggi, l'Inps avrebbe già iniziato la procedura di monitoraggio volta a accertare il possesso dei requisiti da parte dei potenziali beneficiari. Entro il 15 ottobre, infatti, l'ente di previdenza dovrebbe comunicare attraverso la graduatoria finale i nomi dei lavoratori che potranno uscire anticipatamente dall'attività lavorativa attraverso l'Ape Sociale o la Quota 41.

La prestazione avrà decorrenza retroattiva

Circa 39.777 sono le domande presentate per l'accesso all'Ape Sociale mentre i restanti 26.632 sono i richiedenti della pensione anticipata con Quota 41. Non tutti però, potranno accedere alle due misure vista l'incopatibilità fra il numero delle domande presentate e le risorse messe a disposizioni dal Governo.

Intanto, l'Inps avrebbe confermato che faranno parte del monitoraggio anche le domande prodotte dopo il 15 luglio e non oltre il 30 novembre: le istanze, però, verranno prese in considerazione nel caso in cui ci saranno risorse disponibili. In questo caso, l'Inps dovrà avviare un'altra procedura di monitoraggio e dare un ulteriore risposta entro il 31 dicembre 2017. Intanto, come è noto, la prestazione avrà decorrenza retroattiva sin dalla data del primo maggio, periodo in cui i decreti attuativi avrebbero dovuto essere già pubblicati.