I lavoratori precoci continuano le proteste anche nei confronti del Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano. In molti, infatti, continuano a sperare nell'approvazione del disegno di legge firmato dall'ex ministro del Lavoro che prevede un'uscita più flessibile attraverso il meccanismo di Quota 100 data dalla somma fra l'età anagrafica e l'anzianità contributiva.

I precoci sperano nella proposta Damiano

Dopo che la Legge di Stabilità 2017 ha provveduto all'esclusione di migliaia di lavoratori dalle norme previdenziali, infatti, i dibattiti non si sono placati soprattutto per ciò che riguarda il meccanismo di Quota 41 rivolto soltanto ai lavoratori precoci rientranti nelle categorie individuate nella Legge di Bilancio: disoccupati privi di ammortizzatori sociali, caregivers che assistono familiari con disabilità, addetti alle mansioni usuranti e faticose e invalidi al 74 %.

I restanti, invece, sarebbero rimasti fuori dalle norme pensionistiche.

E' questo il motivo che induce gli stessi lavoratori ad armare le polemiche e continuare a chiedere l'estensione della platea di beneficiari. Anche Cesare Damiano sembrerebbe essere nel mirino dei precoci : difatti, sarebbe oggetto di opinioni negative per non aver sottoposto nuovamente all'esecutivo il delicato tema inerente alla Quota 41. "Damiano fa proposte previdenziali su altre questioni. Sono state raccolte 500 mila firme e depositate, ma l'impressione è che si vada a finire come per il referendum sui voucher", questi i commenti dei precoci postati sui Social Network.

Ape e Quota 41, verso nuovi correttivi?

Non è escluso comunque, che il meccanismo di Quota 41 potrebbe essere nuovamente discusso a margine della cosiddetta Fase 2 come anche l'estensione della platea per l'Ape Social con lo scopo di arrivare a nuovi correttivi a favore dei lavoratori rimasti esclusi anche se alcuni giorni fa il Ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan aveva confermato l'impossibilità di riprendere il problema a causa dell'insufficienza delle risorse economiche.

Intanto, l'argomento riguardante l'Ape donna sembrerebbe in evoluzione: anche su questo fronte potrebbe riaprirsi una parentesi nella Fase 2 al fine di dare la possibilità alle lavoratrici di anticipare l'uscita dall'attività lavorativa attraverso un meccanismo simile all'Ape Sociale. Per le lavoratrici, inoltre, potrebbe arrivare una nuova norma volta al riconoscimento dei lavori di cura e assistenza ai fini previdenziali.