Il sistema lavorativo australiano ha di certo 'ingolosito' le migliaia di europei, maggiormente italiani, in cerca di un lavoro duraturo. I metodi per ricevere il visto lavorativo erano molti, ma già da aprile, il premier Australiano, ha deciso di cambiare le leggi in vigore. Purtroppo ogni anno le leggi per gli immigrati lavorativi cambiano ogni anno e di conseguenza è difficile mettersi al passo con i documenti.

Il sistema è diventato più complesso, ma non impossibile. Tutto questo cambiamento è per assicurare, ai nativi australiani, posti di lavoro e sistema pensionistico adatto agli standard del loro tenore di vita.

Cosa è cambiato?

Il visto 457 che sarebbe il documento principale per l’assunzione di personale straniero. Da principio questo documento, rilasciato con troppa velocità, dava priorità agli immigrati. La denuncia di molti lavoratori stranieri di uno sfruttamento dai datori di lavoro per questo visto ha fatto aprire gli occhi sulle modifiche da apportare.

Il visto 457 permetteva, ad un lavoratore australiano, di avere un contratto di due o di quattro anni. Questo lasso di tempo permetteva di poter prendere la residenza permanente in australia. Il premier ha abolito a un giorno all’altro questo visto.

L’Australia accetta solo immigrati professionali

Di certo le leggi australiane sull’immigrazioni cambiano ogni anno.

Questo è dato dalla richiesta lavorativa di cui necessità l’economia. In caso di un esubero di persone, il visto verrà rilasciato con più difficoltà. Ora il nuovo visto si chiama Temporary Skill Shortage che attesta le tue attitudini professionali.

Per i giovani sotto i 31 anni che hanno intenzione di lavorare in Australia si può richiedere il working holiday con l’obbligo di lavorare almeno 88 giorni nelle farm, lavoro agricolo.

Per chi ha più di 31 anni esiste la student visa che è un visto di studio che attesti un buon livello d’inglese. Senza questi requisiti basilari non si può farne alcuna richiesta.

L’andamento economico

I motivi per cui il Governo australiano ha preso questa decisione è per l’andamento economico che ha subito un rallentamento negli ultimi anni.

I dubbi suscitati sul problema lavorativo sono nati con le chiusure di alcune importanti imprese, come la Toyota, e l’esaurimento delle risorse minerarie. Si teme che con la chiusura di questi rami lavorativi saranno migliaia le persone che resteranno senza lavoro. Un esubero di personale di oltre 5.000 persone.

Per questo si sta valutando per il 2017 questo tipo di metodo attendendo il responso per il 2018.

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