Novità in tema di Pensioni anticipate per le donne e di uscita con Ape social. Le ultime news arrivano dal confronto tra Governo e sindacati. Si tratta di ipotesi volte ad arginare gli aumenti di età previsti dagli adeguamenti dei requisiti e di allargare la platea delle donne beneficiare dell'Ape, misura di pensione introdotta nel 2017. Di certo, il margine delle trattative è stretto, come ha ammesso lo stesso ministro del Lavoro Poletti. Ma il Governo dovrà valutare le varie proposte che sono arrivate sul tavolo per la riforma delle pensioni in vista della legge di Bilancio 2018.

Tre sono i direttrici del dibattito di queste ultime settimane. La prima riguarda, appunto, la pensione anticipata delle donne con uscita tramite Ape social. La seconda è relativa al blocco degli adeguamenti delle età di uscita che, dal 2019, prevederebbero cinque mesi in più di lavoro sia per le pensioni di vecchiaia che per le uscite anticipate. Infine, varie ipotesi si fanno sui meccanismi previdenziali per i più giovani.

Ultime novità pensioni anticipate e vecchiaia donne 2017: età di uscita

Il nodo maggiore nella trattativa per la riforma delle pensioni tra Governo e sindacati riguarda l'adeguamento dei requisiti anagrafici a partire dal 2019. Pensioni anticipate e pensione di vecchiaia saranno destinate a salire di 5 mesi tra poco più di un anno con uscita da lavoro, rispettivamente, a 64 e a 67 anni.

La questione è delicata, in quanto, secondo quanto riportato oggi da Il Messaggero, il mancato adeguamento dei requisiti per le pensioni costerebbe allo Stato un miliardo e 200 milioni, perdita che, tra l'altro, non verrebbe vista di buon occhio dalla Comunità europea. Il Governo, su questo punto, ha rimandato ogni decisione all'uscita dei dati definitivi dell'Istat sull'aspettativa di vita che dovrebbe avvenire intorno alla metà di ottobre.

Si spera che indici in forte risalita possano avvalorare la necessità di aumento di età di uscita per pensioni anticipate e di vecchiaia. Un aumento di 2 o 3 mesi, anziché 5, potrebbe ammorbidire la posizione dei sindacati.

Pensione anticipata con Ape social donna 2017: le novità di oggi

Sul fronte donna, sul quale si avrà un aggiornamento di un anno dal 2018 per le pensioni di vecchiaia delle dipendenti private e di 6 mesi per le autonome, il tentativo sarà quello di una maggiore flessibilità in uscita con l'Ape social.

Si tratterà di allargare la pensione anticipata dei 63 anni ad un più alto numero di lavoratrici. Due le novità del giorno: la prima riguarda la proposta di abbuonare i contributi in base al numero dei figli avuti. Il bonus potrebbe essere di un anno per ogni figlio e non di sei mesi, sino ad un massimo di tre anni. In questo modo, si abbasserebbero i parametri per le pensioni anticipate con Ape social richiedendosi fino a 33 anni di versamenti (anziché 36) per i lavori usuranti e fino a 27 (anziché 30) per le disoccupate, le inabili dal 74% o per le donne che si prendano cura di un parente disabile. La seconda novità riguarda la possibilità di applicare lo sconto a tutte le donne rientranti nei requisiti dell'anticipo pensionistico e non solo a tutte le lavoratrici impiegate in lavori gravosi, come vorrebbe il Governo.