Il riscatto gratis della laurea è uno dei temi affrontati durante il confronto tra sindacati e Governo sulla cosiddetta ‘Fase due’ della riforma delle Pensioni. L’ipotesi è sostenuta dallo stesso sottosegretario dell'Economia Pierpaolo Baretta ed è stata oggetto di diverse proposte, più o meno restrittive. Tra queste, l’ultima ipotesi messa in campo è quella formulata dal Centro Studi dei Consulenti del Lavoro che propone di legare il riscatto gratuito degli anni di studio al merito.

Riscatto gratis della laurea, solo per i meritevoli

L’intervento dei consulenti del lavoro sul tema del riscatto gratis della laurea nasce, secondo quanto pubblicato in un approfondimento sulle ipotesi allo studio, dalla necessità di evitare eccessivi squilibri tra chi ha esercitato il riscatto oneroso attraverso la possibilità offerta dal decreto legislativo 184/97 e chi si troverebbe a beneficiare gratuitamente dei contributi Inps ai fini pensionistici.

Pur sostenendo la validità dell’iniziativa, i consulenti del lavoro ritengono necessario delimitare con esattezza la platea che potrebbe beneficiare di un simile provvedimento, anche per non gravare eccessivamente sul bilancio dello Stato, ed un modo potrebbe essere proprio quello di consentire l’accesso al beneficio solo a chi raggiunge il traguardo della laurea entro gli anni previsti dal piano di studio e con un punteggio minimo da definire.

Viene inoltre segnalato, quale punto debole della proposta, la non retroattività del provvedimento che andrebbe a penalizzare tutti quelli che si saranno già laureati al momento dell’approvazione del riscatto gratuito.

Le ipotesi in campo e la battaglia di #Riscattalaurea

L’idea di consentire ai giovani di riscattare gratuitamente gli anni di studio ai fini del conteggio per il raggiungimento della pensione, nasce dalla constatazione che l’adeguamento dell’età pensionabile alle aspettative di vita, unitamente alla difficoltà, per le nuove generazioni, di avere un percorso contributivo continuo, rischia di costringere i cosiddetti Millennials, vale a dire i lavoratori nati tra il 1980 e il 2000, a lavorare fino ad oltre 70 anni per poi ritrovarsi assegni miseri.

Ecco quindi che sono state mese in campo diverse ipotesi per consentire ai giovani di conteggiare gratuitamente a scopi contributivi anche gli anni di studio: si va dalla proposta di riservare tale trattamento ai nati tra il 1980 ed il 2000, fino a quella di comprendere tutti i laureati, come sostenuto da alcuni sindacati e forze politiche ma, soprattutto, dal comitato #Riscattalaurea, formatosi spontaneamente tra gli studenti di Roma e Napoli e che, in breve tempo è riuscito ad avere un seguito tale da portarlo ad avere un incontro presso il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.

Per conoscere l’evolversi della vicenda, bisognerà attendere gli sviluppi della trattativa sulla ‘Fase due’ della riforma delle pensioni e la stesura, ormai prossima, della legge di Bilancio 2018.