Nella nuova Legge di Stabilità non ci sarà spazio per il tanto atteso meccanismo di Quota 100 proposto dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera e tanto sbandierato negli ultimi mesi dal Partito Democratico e dalle tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil.

Circa 6 miliardi di euro da utilizzare in alcuni interventi

La quota 100, infatti, potrebbe comportare un costo che si aggira fra i 7 e i 10 miliardi di euro; cifra piuttosto alta molto difficile da reperire dal Governo Gentiloni. Sarà ancora un miraggio, quindi, l'uscita anticipata con il meccanismo delle quote visto che, come confermato anche dal segretario confederale della Uil Domenico Proietti, le risorse finanziarie risparmiate con la precedente Riforma Fornero ammonterebbero a circa 6 miliardi di euro e sarebbero comunque insufficienti per finanziare un intervento del genere.

In alternativa, però, ci sarebbero altri interventi meno costosi che potrebbero prendere piede nella prossima Legge di Bilancio che, con molta probabilità, entrerà in vigore a partire dal prossimo primo gennaio 2018. Si tratta di una probabile introduzione dell'uscita anticipata dopo il raggiungimento di almeno 40 anni di versamenti contributivi indipendentemente dall'età anagrafica oppure l'introduzione di un meccanismo di uscita dopo la maturazione di almeno 63 anni di età anagrafica e 20 anni di contributi effettivamente versati. Tuttavia, la Quota 100 avrebbe ricevuto maggiori consensi per via della maggiore flessibilità in uscita che si andrebbe ad introdurre: difatti, migliaia di lavoratori avrebbero la possibilità di lasciare il lavoro a partire dai 62 anni di età e 38 anni di contribuzione fino ai 65 anni di età anagrafica e 35 anni di versamenti contributivi.

Inoltre, avrebbero la possibilità di lasciare il lavoro nel momento ritenuto da loro più opportuno. Una proposta che seppure abbia molti consensi risulterebbe economicamente insostenibile.

La Confsal avvia la raccolta firme

Intanto, il sindacato della Snals-Confsal avrebbe avviato la raccolta firme a sostegno del disegno di legge n.

857 firmato dal Presidente Damiano che contiene la Quota 100 anche se fonti vicine all'esecutivo continuano a sostenere l'insufficienza delle risorse finanziarie per attuare un intervento di questo genere. Risulta, infatti, più semplice attuare alcuni interventi studiati appositamente per le giovani generazioni, per le lavoratrici e per i lavoratori precoci che hanno dovuto fare i conti con le precedenti norme pensionistiche.