Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 2 ottobre riprendono ancora una volta la discussione sull'aspettativa di vita. Dalla Camera infatti è arrivata negli scorsi giorni una nuova risposta al Presidente Inps in merito al continuo allungamento dei criteri anagrafici e contributivi di pensionamento, definiti come un'idea perversa dal Presidente della Commissione lavoro. Nel frattempo emergono all'attenzione dei tecnici le proiezioni del Governo inserite nella nota di aggiornamento del Def, con la quale si lancia l'allarme contro la crescita continua della spesa previdenziale nel prossimo ventennio.

Infine, si registra la risposta della Segretaria Cisl Annamaria Furlan al candidato Premier Di Maio in merito alle sue recenti affermazioni sui sindacati. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni e aspettativa di vita: meccanismo perverso?

Dalla Camera dei Deputati il Presidente della Commissione lavoro torna a puntare il dito contro l'automatismo che prevede un freddo adeguamento all'aspettativa di vita "basato su di un calcolo demografico" previsto dall'Istat. Il sistema di aggiornamento, ricorda l'On. Damiano, è stato previsto dal Governo Berlusconi e "inasprito da quello Monti", ipotizzando che "gli italiani sarebbero, insieme ai giapponesi, i più longevi della terra".

Secondo il Parlamentare, il meccanismo si sarebbe invece inceppato, non considerando le implicazioni sociali. C'è poi da tenere a mente che l'aspettativa di vita non procede linearmente, visto che nel 2015 è stata registrata una prima diminuzione e qualcosa di simile avverrà anche nell'anno in corso. Per questo motivo, l'ex Ministro del lavoro parla di "una ottusa applicazione di una norma inventata a spese dei pensionati per risanare i conti dello Stato".

DEF: spesa previdenziale in costante crescita

Secondo quanto riportato dai tecnici del Governo all'interno della nota di aggiornamento al Def, la spesa previdenziale sarà in costante crescita fino al 2040, per poi avere un picco e tornare sui livelli attuali attorno al 2070. È quanto si legge nel dossier di accompagnamento al documento di economia e finanza inviato al Parlamento dal Governo, il quale non nasconde la propria preoccupazione per la crescita dei costi legati al welfare previdenziale.

In rapporto al Pil, gli assegni peseranno attorno al 17% nel 2030 e sopra il 18% nel 2040, mentre tra circa 50 anni la curva dovrebbe ritornare ai livelli attuali.

Dalla Cisl il Segretario generale Furlan risponde a Di Maio

Nello scorso week end è arrivata anche la replica del Segretario generale Annamaria Furlan alle critiche avanzate dal candidato Premier Luigi Di Maio in merito al ruolo del sindacato. "Fa specie che chi vorrebbe candidarsi alla guida del paese continui a pronunciare frasi ormai trite e ritrite, invece di esprimersi sui problemi seri, accettando un confronto. Vorrei sapere quali sono le vere proposte e le priorità del M5S" evidenzia la sindacalista.

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