Da un giorno all'altro sono completamente cambiate le posizioni del Pd e di esponenti del governo, a partire dal premier, sulla fase due della riforma Pensioni, almeno sull'età pensionabile e l'Anticipo pensionistico sociale. E' stato il cambio di rotta deciso dal leader del Partito democratico Matteo Renzi a determinare un cambio di marcia nell'ambito della discussione sulla questione previdenziale che continua a tenere banco in vista del varo della legge di Bilancio 2018 in Parlamento. La proposta dell'ex premier, diversamente a quella espressa precedentemente dal responsabile economico del Pd, Tommaso Nannicini, è quella di far slittare la decisione sull'adeguamento previdenziale automatico e di allargare le maglie per l'accesso all'Ape social.

Pensioni, nuovo intervento del ministro del Lavoro

Adesso si resta in attesa del primo incontro tra il presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, e i leader di Cgil, Cisl e Uil, le organizzazioni sindacali più rappresentative in Italia rappresentate rispettivamente da Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. L'appuntamento, come comunicato ieri da Palazzo Chigi ai sindacati, è i 2 novembre prossimo alle ore 16. "Quello che dirà Gentiloni il 2 novembre - ha dichiarato oggi il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali - lo scopriremo il 2 novembre". Tema principale del confronto dovrebbe essere quello relativo all'aumento automatico dell'età pensionabile in base alla speranza di vita, automatismo graduale previsto dalla legge Fornero che porterà a 67 anni l'età per l'accesso a trattamento previdenziale a partire dal 2019.

Giuliano Poletti: prendiamoci un anno di riflessione

"Penso che sia ragionevole - ha detto oggi Giuliano Poletti a proposito dei requisiti anagrafici necessari per il pensionamento - riflettere su questo tema". Lo scatto dell'età, stando così le cose, è previsto per il 2019. Ma un rinvio della decisione potrebbe lasciare tempo per modifiche al sistema di adeguamento.

"Abbiamo più di un anno di tempo - ha detto il ministro Poletti ospite dello Speciale 'Siamo noi' su Tv2000 - per riflettere soprattutto sul fatto che non tutti i lavori sono uguali e dunque - ha sottolineato - tutte le aspettative di vita non sono uguali". Dunque, posizioni completamente diverse a quelle messe nero su bianco nella legge di Bilancio 2018 che ha avuto nei giorni scorsi il via libera dal Consiglio dei Ministri e che attende adesso l'esame parlamentare.