Ad anno scolastico cominciato sono numerose le novità per i lavoratori del mondo della scuola. Quest’anno sono state aggiornate le graduatorie di istituto utili alle supplenze e sono stati immessi in ruolo migliaia di docenti. Nonostante ciò il precariato continua ad essere uno dei problemi più gravi che affligge il personale docente della scuola secondaria. Inoltre con il nuovo anno, i docenti precari di seconda e terza fascia dovranno affrontare un concorso del tutto nuovo che si preannuncia più complicato da superare rispetto a quelli degli anni passati.

Già l’iter per poter accedere al Fit, percorso di formazione della durata di tre anni, appare più complicato, infatti per i candidati non abilitati è stato aggiungo un requisito che non esisteva prima: l’acquisizione di 24 CFU nelle materie antropo-psico-pedagogiche. Successivamente i non abilitati dovranno superare ben tre prove, due scritte e una orale, che una volta superate potranno permettere ai candidati di accedere al percorso di formazione della durata di tre anni, durante i quali gli aspiranti docenti saranno valutati e giudicati.

Ecco l'iniziativa lanciata da associazioni e sindacati

Ma molti docenti precari, già in servizio da molti anni, vorrebbero avere la possibilità di entrare in ruolo senza affrontare tali prove.

A tal proposito si stanno intensificando le azioni di pressione politica dell’Associazione Nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori. Questa associazione, diretta dal professore Pasquale Vespa, si impegna a lanciare iniziative a favore dei precari della scuola. In particolare l’iniziativa che sta prendendo piede nelle ultime settimane, punta all’assunzione dei docenti precari con 36 mesi di servizio alle spalle.

Nella stessa direzione si sta muovendo anche il sindacato Anief che si è interfacciato direttamente con Bruxelles. Questo perché, nel prossimo autunno, il Governo italiano dovrà presentarsi al Parlamento Europeo con delle valide iniziative per combattere il precariato dei docenti. Inoltre sempre la stessa associazione ha anche chiesto che i precari di seconda fascia siano assunti senza un ulteriore concorso, sebbene si parli solo di una prova orale. Invece per coloro che sono in terza fascia, con i 36 mesi di servizio alle spalle, è stato chiesto un percorso abilitante per titoli e sevizio che possa poi portare alla stabilizzazione e al ruolo.