Tanti oggi gli interventi politici e sindacali in materia di riforma Pensioni. Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ha indicato il 30 novembre come il giorno in cui il Governo Gentiloni presenterà le proposte di modifica alla legge di Bilancio 2018 in materia pensionistica. Dopo l'emendamento di ieri sul blocco dell'aumento dell'età pensionabile per alcune categorie di lavoratori impegnati in lavori gravosi, le altre novità in arrivano riguardano misure per la pensione anticipata delle donne-madri e per l'estensione dell'Ape social.
Contro la legge Fornero è pronta a scendere in piazza la Cgil spalleggiata dalle formazioni politiche di sinistra radicale. Ma vediamo alcuni degli interventi di oggi 24 novembre, in particolari quelli di due ex presidenti del Consiglio, uno di centro-destra l'altro di centro-sinistra: Silvio Berlusconi e Romano Prodi.
Pensioni, Berlusconi rilancia l'aumento delle minime a 1.000 euro
"Uno dei primi impegni - ha ribadito oggi il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi - è quello di alzare le pensioni a 1.000 euro per 13 mensilità". Tra le promesse azzurre anche quella di istituire di un dicastero per la terza età "Nessun anziano - ha sottolineato l'ex premier in un'intervista Tg5 - deve essere escluso".
Più assistenza sanitaria gratuita per gli anziani, promette Berlusconi in vista delle elezioni politiche del 2018. "Prevediamo altre misure - ha detto il presidente di Forza Italia - come la tutela sanitaria gratuita e anche - ha aggiunto - i cinema gratis". Gli azzurri continuano così a guardare con grande attenzione gli anziani in vista dell'appuntamento elettorale.
Previdenza, Prodi: schemi e numeri fissi non risolvono problema
Sulla questione previdenziale è intervenuto oggi anche l'ex premier Romano Prodi. "Una società - ha detto intervenendo durante un incontro a Firenze promosso da Neodemos - deve provvedere alle diversità che ci sono. C'è gente - ha aggiunto l'x leader dell'Ulivo - che a 70 anni è giovanissima, e altri - ha proseguito - che a 70 anni sono usurati".
Intervenendo nel dibattito in corso sulla riforma pensioni (fase 2) l'ex premier si è mostrato perplesso rispetto alla classificazione dei lavori usuranti attualmente proposta. "L'insegnante - è la domanda posta da Romano prodi - non è un mestiere usurante? E' - ha sottolineato - una difficoltà enorme". La proposta prodiana è dunque quella di allargare la platea dei beneficiari delle misure previdenziale previste per chi svolge lavori usuranti.