Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 11 novembre 2017 vedono moltiplicarsi i fronti di discussione tra Governo e sindacati sulle misure che dovranno essere inserite nella prossima legge di bilancio in merito al comparto previdenziale. Se l'ultima proposta in arrivo dal tavolo tecnico non sembra infatti soddisfare del tutto le parti sociali, restano ancora irrisolte anche le altre questioni pregresse risalenti al verbale della Fase 2 firmato nel settembre del 2016. Un caso per tutti è quello relativo all'anticipo pensionistico (APE) ed alle relative difficoltà nell'accesso all'opzione di prepensionamento per molti lavoratori, così come abbiamo più volte riportato negli scorsi articoli all'interno della pagina Facebook "Riforma pensioni e lavoro" e della rubrica "Parola ai Comitati".

Nel frattempo si avvicina la scadenza del termine ultimo per il raggiungimento di un accordo (fissata al prossimo 13 novembre) e diventa sempre più probabile una nuova mobilitazione generale dei lavoratori. Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento sulle pensioni pubbliche.

Dalla Cisl si spera in un accoglimento delle proposte

La Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan ricorda proprio l'appuntamento di lunedì prossimo come una giornata chiave per fare il punto della situazione e verificare la reale disponibilità del Governo in merito alle richieste avanzate dalla piattaforma unitaria. La speranza è che l'incontro con il Premier Gentiloni possa risultare fruttuoso, anche se si riconosce che il momento non è facile.

"Mi sembra di cogliere una volontà da parte del Governo di voler affrontare alcune questioni che noi abbiamo posto", sottolinea la sindacalista, citando in particolare il tema dell'adeguamento all'aspettativa di vita. Il principale nodo del contendere continua a riguardare il sistema di calcolo adottato rispetto alla necessità di ridare dignità alle pensioni ed ai giovani.

Per la Cgil il confronto rischia di restare senza risposte

Dalla Cgil emerge preoccupazione per il momento, stante che il proseguo del confronto appare in salita. "L'esecutivo non vuole parlare di pensioni dei giovani e lavoro di cura e sull'aspettativa di vita c'è una proposta che non copre neanche il 10% della platea", evidenzia il Segretario Confederale Roberto Ghiselli, spiegando perché a suo motivo il confronto "sta andando male".

Secondo il sindacalista, vi sono ancora larghe distanze tra le richieste avanzate dalle parti sociali e le proposte arrivate dal Governo, pertanto se i presupposti dovessero essere confermati come tali non sarà possibile nemmeno avanzare una controproposta. Resta però il fatto che riguardo ad alcune materia "c'è stata un'apertura", come nel caso della previdenza integrativa. Il riferimento va ad un'estensione sia per la P.A. che per le PMI. Sull'Ape sociale sono invece mancate delle risposte positive, pertanto la questione resta ancora irrisolta.

La UIL chiede di mettere giù le mani dai risparmi destinati ad APE e precoci

Ancora più preoccupata, se possibile, la reazione del Segretario Confederale della Uil Domenico Proietti, che ha chiesto al Governo di mettere "giù le mani dagli oltre 300 milioni risparmiati per l'APE sociale ed i precoci".

Nello specifico, il sindacalista invita l'esecutivo a non fare cassa "sulle risorse non utilizzate nel 2017" per le due misure, visto che i vincoli e le rigidità applicate hanno di fatto impedito un pieno ricorso alle risorse accantonate. Una simile eventualità sarebbe infatti considerata come "l'ennesima beffa" ai danni dei pensionati, anche considerando che negli anni passati circa 6 miliardi di euro sono stati destinati ad altre misure rispetto al comparto previdenziale e di welfare a cui erano inizialmente destinati.

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