Non si fa altro che continuare a parlare di riforma Pensioni 2017, soprattutto a seguito degli incontri di ieri tra il Governo e i sindacati proprio per risolvere alcuni nodi che da troppo tempo non trovano soluzione. Una svolta importante potrebbe essere arrivata per quanto riguarda la contribuzione di alcuni lavoratori che sarà abbassata a 30 anni invece che a 36 come inizialmente previsto. Le forze sindacali hanno chiesto che vengano messi per iscritto tutti gli interventi che dovranno essere fatti e per questo è in programma un altro vertice per sabato 18 novembre.

Riforma pensioni, altro incontro imminente per mettere tutto su carta

Secondo quanto riportato dal sito PensioniOggi.it, intanto il Governo ha individuato e mostrato tutti quei correttivi che verranno applicati nel prossimo futuro, un piano composto da sette punti che avrà un costo totale di 300 milioni di euro. Le principali novità saranno le 15 categorie di lavoratori gravosi che verranno esentati dall'aumento dell'età a partire dal 2019 e la revisione delle modalità di calcolo dal 2021 in poi.

Riforma pensioni, Ecco i punti del piano del Governo

L'incontro per la riforma pensioni, quindi, si è occupato in primis delle 15 categorie di lavori gravosi che dovranno essere esentati dall'adeguamento dell'età del 2019.

Come già detto più volte, però, sarà necessario dimostrare di aver svolto queste attività per almeno 7 anni negli ultimi dieci e che si abbiano 30 anni di contribuzione. Sono stati allentati quindi i requisiti, perché prima erano richiesti 6 anni negli ultimi 7 e 36 anni di contribuzione come l'APe sociale.

Un altro elemento nuovo dovrebbe essere legato alla revisione del meccanismo di calcolo dell'aspettativa di vita, che non verrà più calcolato in base al triennio ma ogni due anni, in modo da rendere il tutto più leggero e in modo da permettere di tenere conto anche di eventuali decrementi della speranza di vita.

Per quanto concerne APe e Quota 41, invece, si sarebbe giunti all'accordo di riutilizzare le risorse risparmiate per prorogare e ampliare a più categorie di lavoratori nel 2018 (probabilmente includendo chi godrà della sospensione dell'aumento dell'età pensionabile). APe sociale e volontaria, dunque, potrebbero esserci fino al 31 dicembre del 2019.

Infine, il Governo avrebbe dato il suo assenso anche per estendere la fiscalità su rendite o capitale dei fondi integrativi anche agli impiegati nel lavoro pubblico e non solo ai privati, anche se dovrebbe essere fatto valere solamente per coloro i quali saranno neo assunti. Per quest'ultimi sarà previsto inoltre un periodo di silenzio assenso per aderire ad un fondo col Tfr maturando. Insomma, si preannunciano tanti provvedimenti. Speriamo che portino finalmente a qualcosa di buono.

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