C'è chi si ritiene soddisfatto sulle misure previste dall'esecutivo guidato dal premier Paolo Gentiloni nel quadro della fase due della riforma Pensioni, c'è chi invece ritiene inadeguate le risposte del governo in materia previdenziale per far fronte ai numerosi problemi che ancora oggi, sul piano sociale, continua a provocare la tanto criticata legge Fornero. Restano dunque spaccati i sindacati sulla questione previdenziale. La Cisl e la Uil rispettivamente guidate dal Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, considerando adeguati i provvedimenti proposti dal Governo Gentiloni, non organizzeranno nessuna iniziativa di protesta.
Pensioni, sindacati divisi: la Cgil in piazza il 2 dicembre
Diversamente dalla Cgil di Susanna Camusso che, invece, è già pronta a scendere in piazza, sabato 2 dicembre, per sollecitare all'esecutivo e al Parlamento modifiche alla legge Fornero che nel 2011 innalzò drasticamente l'età pensionabile e introdusse pesanti penalizzazioni sulla pensione anticipata, rendendo quindi sempre più difficile l'uscita dal lavoro e chiuedendo le porte ai giovani stretti della morsa della disoccupazione o del precariato. Età pensionabile pronta a salire a 67 anni dal 2019 se non si interverrà con modifiche ad hoc. Il Governo Gentiloni non ne vuole sapere, lo stop è arrivato solo per i lavoratori che svolgono uno dei quindici lavori considerati gravosi dalla classificazione prevista nel nuovo emendamento governativo varato ieri in commissione Bilancio a Senato.
"E' positiva - ha dichiarato il leader della Cisl - l'approvazione dell'emendamento sulle pensioni presentato dal Governo che ha raccolto - ha spiegato Annamaria Furlan rivendicando i meriti per il risultato raggiunto - il contenuto dell'intesa dei giorni scorsi con il sindacato".
Cisl e Uil soddisfatte per le novità in legge di Bilancio 2018
In attesa degli emendamenti per l'estensione dell'Anticipo pensionistico sociale e per favorire l'accesso delle donne madri alla pensione anticipata grazie a "sconti contributivi", l'emendamento varato ieri prevede lo stop all'innalzamento dei requisiti anagrafici per l'accesso al trattamento previdenziale previsto in automatico dalla legge Fornero per l'adeguamento alla speranza di vita.
"Si tratta delle norme - ha spiegato il leader della Cisl - che modificano l'aspettativa di vita e le deroghe per i lavori più gravosi che abbiamo individuato - ha ribadito sottolineando ancora una volta i meriti dei sindacati - nel corso del confronto con il Governo". Comunque non è finita qui, anche la Cisl e la Uil, che diversamente dalla Cgil hanno espresso finora parere positivo, si resta in attesa di altre novità in materia previdenziale. "Ora ci attendiamo - ha detto Annamaria Furlan - l'approvazione di tutto il pacchetto pensioni da parte del Parlamento, in modo da garantire - ha proseguito il segretario generale della Cisl - più equità e flessibilità al sistema pensionistico, venendo incontro - ha sottolineato - alle esigenze dei più deboli". Ancora aperta, quindi, la partita sulla fase due della riforma pensioni che sta avendo un parto alquanto travagliato.